In Italia non tutto va bene sullo stato di diritto – Secondo il rapporto della Commissione, in Italia ci sono quattro punti deboli sullo stato di diritto: l’efficienza della giustizia, le carenze nella lotta alla corruzione, l’indipendenza dei media e la gestione delle migrazioni. Secondo la Commissione, le riforme introdotte dal governo di Mario Draghi, “sono particolarmente importanti per affrontare le sfide serie legate all’efficienza del sistema della giustizia”. La durata dei processi ha un impatto anche sulla corruzione. “L’eccessiva durata delle procedure, in particolare a livello di appello, continua a costituire un ostacolo alla lotta alla corruzione”, dice il rapporto, che menziona problemi legati ai conflitti di interessi, alle lobby e ai cosiddetti “revolving doors” (il passaggio dal pubblico al privato di alti funzionari). Secondo la Commissione, poi, “la pandemia di Covid-19 ha aumentato significativamente il rischio di corruzione e reati legati alla corruzione che sono commessi per infiltrare ulteriormente l’economia legale”. Sui media, la Commissione evidenzia che la riforma della diffamazione (usata per intimidire o condizionare i giornalisti) non è ancora approvata. Inoltre, “l’indipendenza politica dei media italiani rimane una questione di preoccupazione in particolare nel settore audiovisivo”. L’ultimo rilievo riguarda la gestione delle migrazioni: “Rimangono preoccupazioni”, dice il rapporto sullo stato di diritto.
Arriva l’Autorità dell’Ue contro il riciclaggio – La Commissione ieri ha presentato un pacchetto di proposte legislative volto a consolidare le norme dell’Ue per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. La principale innovazione è la creazione di una nuova autorità dell’Ue per la lotta al riciclaggio di denaro, che dovrebbe servire da centrale di coordinamento delle autorità nazionali (le Unità di informazione finanziaria). Si chiamerà Amla e vigilerà direttamente su alcuni degli enti finanziari più rischiosi che operano in più stati membri o che richiedono un’azione immediata per far fronte a rischi imminenti. Con l’introduzione di un codice unico dell’Ue in materia di antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo, la Commissione vuole armonizzare norme come le disposizioni più specifiche in materia di adeguata verifica della clientela, titolarità effettiva e competenze e compiti delle Unità di informazione finanziaria. I registri nazionali dei conti bancari saranno collegati, consentendo alle Unità nazionali di accedere più rapidamente alle informazioni sui conti bancari e sulle cassette di sicurezza in altri paesi. La Commissione fornirà anche alle autorità di contrasto l’accesso a questo sistema, accelerando le indagini finanziarie e il recupero dei proventi di reato nei casi transfrontalieri.
L’Ue dice stop ai conti anonimi di Bitcoin – Nell’ambito delle nuove misure contro il riciclaggio, la Commissione ha proposto di estendere il campo di applicazione di queste norme anche ai “crypto-asset” (le cripto-attività), che finora erano rimaste parzialmente escluse dalle regole dell’Ue. Tutti i prestatori di servizi di “crypto-asset” saranno obbligati a effettuare l’adeguata verifica della clientela. Le nuove modifiche garantiranno la piena tracciabilità dei trasferimenti di cripto-attività, come i Bitcoin, e dovrebbero consentire di prevenire ed individuare il loro possibile impiego a fini di riciclaggio p finanziamento del terrorismo. Secondo la proposta della Commissione, saranno vietati i portafogli anonimi di cripto-attività.
Un tetto di 10 mila euro per le transazioni in contanti – Ultima misura destinata a far discutere, in particolare in paesi come la Germania e l’Austria dove il “cash” è considerato come sacro, è la proposta della Commissione di introdurre in tutta l’Ue un limite di 10 mila euro per le transazioni in contanti. Contrariamente all’Italia, in diversi stati membri non ci sono massimali per le transazioni in contanti. “Il contante rimane davvero importante per i cittadini”, ha riconosciuto la commissaria responsabile del settore Finanziario, Mairead McGuinness: “Ma vogliamo che il contante sia pulito. Non vogliamo che contante sporto nel sistema”. I paesi che hanno tetti più bassi (in Grecia il massimo è di 500 euro) potranno conservarli.
La Commissione vuole negoziare con il Regno Unito su Gibilterra – La Commissione ieri ha chiesto al Consiglio di autorizzare l’apertura di negoziati per un accordo tra Unione europea e Regno Unito su Gibilterra. L’intesa su Gibilterra, che non è inclusa nell’accordo Brexit o sulla partnership futura, dovrebbe permettere di sopprimere i controlli fisici e i controlli delle persone e delle merci alla frontiera terrestre tra la Spagna e il territorio britannico. La proposta include regole sulla responsabilità in materia di asilo, rimpatri, visti, titoli di soggiorno, cooperazione operativa di polizia e scambio di informazioni. Altri misure dovrebbero coprire settori come il trasporto aereo e terrestre, i diritti dei lavoratori frontalieri, l’ambiente, il sostegno finanziario e la parità di condizione nel settore della concorrenza.
La Commissione va in vacanza – Quella di ieri è stata l’ultima riunione del collegio dei commissari prima di una lunga pausa estiva. Anche se la Commissione rimane aperta – ci sarà un sistema a rotazione di presenza dei commissari – il collegio tornerà a riunirsi solo l’8 settembre prossimo per adottare il rapporto annuale di previsione strategica. Uno dei dossier che sono stati rinviati all’autunno è il pacchetto sulle nuove risorse proprie del bilancio dell’Ue. La portavoce della Commissione ha detto che la decisione di spostare il via libera è dovuta ai negoziati in corso all’Ocse sulla tassazione delle multinazionali. Per ora non è stata fissata una data per presentare le proposte sulle nuove entrate – Digital tax, meccanismo carbonio di aggiustamento alla frontiera, quota delle entrate del sistema di scambio di emissioni Ets, imposta sulle transazioni finanziarie – che dovrebbero permettere di rimborsare almeno in parte il Recovery fund.
EuroNomine – Prima di andare in vacanza il collegio dei commissari ha adottato una serie di nomine nei livelli più alti dell’amministrazione della Commissione. La francese Myriam Ferran è stata nominata vice-direttore generale della direzione generale (dg) Partnership Internazionali, dove si occuperà dei tre “direttorati” geografici. Il britannico Patrick Child, attuale vice-direttore generale della dg Ambiente, è stato trasferito alla Dg Ricerca e innovazione dove occuperà le stesse funzioni. A livello più basso, la Commissione ha nominato tre nuovi direttori nella dg Politica regionale e urbana: la portoghese Sofia Alves, l’italiana Emma Toledano e il francese Peter Berkowitz. Infine, la francese Valérie Drezet-Humez è stata scelta per guidare la Rappresentanza della Commissione a Parigi e la lussemburghese Anne Calteux per quella in Lussemburgo.
Come funziona il pass vaccinale della Danimarca – Mezza Europa e quasi tutta l’Italia discutono della decisione di Emmanuel Macron di imporre il pass sanitario per accedere a ristoranti, bar, treni a lunga percorrenza e aerei. Ma si è parlato molto poco, per non dire nulla, di un altro modello di pass sanitario già operativo da ormai tre mesi e che sembra funzionare molto bene in Danimarca. Come spiega il Foglio in Danimarca il “corona passport” è stato varato già a metà aprile e viene utilizzato per poter avere libero accesso a numerose attività: luoghi di ristorazione, cultura, intrattenimento e svago, oltre che per gli spostamenti. La Danimarca ha creato anche una rete capillare di laboratori per l’analisi dei tamponi, oltre che da un’offerta gratuita dei test. Quest’ultimo elemento rende economicamente sostenibile il pass per le famiglie ancora in attesa di vaccinazione, oltre che i controlli settimanali consigliati a chi, per motivi di lavoro o svago, tende a frequentare posti affollati. Il modello danese può offrire spunti interessanti in vista delle decisioni che il governo italiano si appresta a prendere.
L’Ema inizia la rolling review del vaccino di Sanofi – L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha annunciato di aver avviato la revisione continua (rolling review) del vaccino sviluppato da Sanofi Pasteur contro il Covid-19, Vidprevtyn. La decisione “si è fondata sui risultati preliminari degli studi di laboratorio e i primi studi clinici sugli adulti che suggeriscono che il vaccino attiva la produzione di anticorpi” contro il virus, ha spiegato l’Ema. La rolling review andrà avanti fino a quando ci saranno prove sufficienti per una domanda formale di autorizzazione all’immissione sul mercato.
La Francia annuncia la donazione delle dosi di AstraZeneca – Il governo francese ieri ha annunciato che tutte le dosi di AstraZeneca che riceverà nelle prossime settimane saranno donate ai paesi a basso e medio reddito per contribuire alla vaccinazione globale. L’iniziativa è più che opportuna, nel momento in cui l’Unione europea sta accumulando un ritardo colpevole nel mantenere la promessa di donare almeno 100 milioni di dosi entro la fine dell’anno. Come abbiamo rivelato ieri, gli stati membri dell’Ue si sono impegnati a donare quasi 160 milioni di dosi, ma finora sono stati effettivamente consegnati meno di 4 milioni. In un editoriale Il Foglio spiega che per l’Ue dimenticarsi le donazioni significa privarsi di uno strumento per riprendere il controllo sulla pandemia e affermare la propria influenza geopolitica.
FdI e Pis smentiscono la Polexit dall’alleanza con Meloni nell’Ecr – Il partito polacco Legge e giustizia di Jaroslaw Kaczynski si sta preparando a uscire dal partito dei Conservatori e riformatori europei per i contrasti con Giorgia Meloni? “Fake news”, hanno assicurato i diretti interessati, dopo che il sito Euractiv questa mattina scritto di una possibile exit dei nazionalisti polacchi dalla formazione europea fondata con i Tory britannici e che oggi è presieduta dalla leader di Fratelli d’Italia. “Gli europarlamentari polacchi del PiS hanno la loro casa nel partito dei Conservatori e riformatori europei. Non c’è ragione di dubitare di questo”, ha detto il co-presidente del gruppo Ecr, Ryszard Legutko. “Non ci sono spaccature all’interno del partito Ecr. Al contrario: con i nostri amici polacchi, abbiamo trasformato il partito in una piattaforma attrattiva per i conservatori di tutta Europa”, ha dichiarato il co-presidente italiano, Raffaele Fitto. Il Foglio spiega dettagli e retroscena di questa strana fuga di notizie.
Nell’Ue prodotti 12 milioni di biciclette nel 2020 – Nell’Unione europea sono stati prodotti 12,2 milioni di biciclette, con un aumento dell’1,2 per cento, secondo le stime pubblicate ieri da Eurostat. Il Portogallo è il principale produttore con 2,6 milioni di biciclette, seguito dall’Italia con 2,1 milioni e Germania con 1,3 milioni. Ma se la produzione di biciclette nell’Ue è costantemente aumentata nel corso degli ultimi anni, quella in Italia ha subito un brusco calo. Dal 2017 al 2020 la produzione nell’Ue è passata da 9,9 milioni a 12,2 milioni di biciclette. Quella in Italia è passata da 3,6 milioni a 2,1 milioni. |