Banche: fonti, sale a 200mila euro tetto beni mobiliari risparmiatori. Ma modifica attiva solo dopo interlocuzione con Bruxelles
Per l’accesso agli indennizzi diretti del Fir, a salire fino a 200mila euro sarà il tetto massimo dei beni mobiliari posseduti dal risparmiatore vittima di crac bancario. A definire e rendere operativa questa modifica saranno però future interlocuzioni con Bruxelles. Rimane invariato l’imponibile fissato a 35mila euro per il 2018.
E’ quanto spiegano all’Adnkronos fonti vicine al governo, chiarendo così la questione dell’innalzamento del tetto annunciato ieri nel corso e al termine del Cdm, che aveva generato confusione su quale parametro venisse modificato, se quello della cifra massima ottenibile (stabilita a 100mila euro) o – appunto – il requisito per accedere agli indennizzi diretti.
Sì chiarisce così anche il motivo per cui, ieri nel corso del Cdm, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria si era messo di traverso sulle modifiche alla sua proposta del doppio binario concordato con Bruxelles. Modifiche che ora apriranno un nuovo tavolo interlocutorio con la Ue per arrivare a definire norme che non creino il rischio di una possibile infrazione.
La fonte ribadisce che il requisito di 200.000 euro sarà valido subordinatamente al via libera della Commissione. “Sarà difficile ottenerlo”, aggiunge.
Il governo sta provando ad ammorbidire i requisiti per venire incontro alle associazioni dei risparmiatori che hanno investito in azioni e obbligazioni subordinate di Veneto banca e Popolare di Vicenza.
Un portavoce della Commissione europea non ha commentato.