Il futuro della rete autostradale veneta: la posizione della Filt Cgil

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spv superstrada pedemontana veneta da lunedì sconti per i veicoli di classe A rete autostradale veneta

Leggiamo con interesse gli interventi che, quasi quotidianamente, si susseguono rispetto al futuro della rete autostradale veneta”, dichiara Alessandro Piras, segretario generale Filt Cgil Veneto.

“Più che parlare delle singole concessioni in scadenza ci interessa capire e, possibilmente discutere, il futuro assetto infrastrutturale autostradale veneto. Come ricordato anche nel nostro convegno di qualche giorno fa Ruoli e attori delle politiche dei trasporti in Veneto, ragionare di una singola infrastruttura non ha particolare senso: quello che conta infatti è la capacità della rete infrastrutturale complessiva di essere efficace, efficiente e utile davvero al miglioramento delle condizioni di vita di cittadini, lavoratori e imprese. Su questo apprezziamo l’uscita del Presidente della Regione Zaia che, pur riconoscendo il libero mercato dei concessionari, rivendica il ruolo del pubblico quale unico soggetto in grado di garantire il reale interesse di cittadini. Lo ribadiamo da sempre: quando il servizio ha una rilevanza pubblica (sia esso tpl, autostradale, portuale, aeroportuale poco cambia) il pubblico deve svolgere con invasività il proprio ruolo”.

Prosegue Alessio Bianchini, segretario generale Filt Cgil Venezia: “Da parte nostra guardiamo con attenzione l’idea di un ingresso dell’A4 in CAV così come pensiamo sia ora di affrontare con coraggio il tema di una maggiore sinergia, nelle forme e nei modi da costruire dell’intero sistema autostradale veneto. Ci fa sorridere chi confronta le tratte autostradali e le mette in competizione tra loro. Sulla base di cosa? Del traffico? Dei profitti (profitti per chi? Per i ‘proprietari azionari’ o per il territorio?)? O dell’utilità per il rilancio delle zone industriale che, grazie a quelle tratte autostradali escono da una situazione di marginalità e possono avere un rilancio”?

Sul tema insiste Giovanna Manuzzato, segretaria generale Filt Cgil Vicenza “Pensiamo alla stessa Pedemontana, probabilmente poco appetibile per il traffico veicolare privato (già sui pendolari ci sarebbe da dire qualcosa) ma molto interessante per il traffico veicolare pesante, per superare un congestionamento ormai cronico della A4. E ancora all’A22 la cui maggioranza azionaria oggi è per lo più in capo agli enti locali (Regione autonoma Trento e Bozano; Provincia di Trento, di Bolzano; Comune di Verona e Mantova), agli enormi ricavi da traffico quando pochi km più in là troviamo la A27, su Belluno, ancora zoppa e destinata ad un aumento della tariffazione senza alcuna prospettiva futura, tanto da condannare ancora il Veneto ad essere l’unica Regione del nord senza un valico proprio”.

“Da parte nostra – conclude la Filt Cgil del Veneto -, riteniamo di essere pronti ad affrontare la sfida, alta per la sopravvivenza e il rilancio del territorio veneto. L’auspicio è quindi che la Regione costituisca un tavolo di confronto tra tutti i soggetti portatori di interesse, coinvolgendo su questo le parti sociali. Se ciò non dovesse realizzarsi saremo noi ad attivarci nell’interesse del mondo del lavoro che rappresentiamo”.