L’Unione europea è alla ricerca di fonti di approvvigionamento di gas alternativi a quello russo e una di queste è il gas cipriota. Sono 11 anni che Cipro ha scoperto un grande giacimento di gas al largo delle sue coste, ma i contrasti con Turchia e Grecia hanno reso non utilizzabile il deposito energetico.
Ricordiamo che Cipro è divisa in due parti, una, più grande, filo greca, riconosciuta dalla Ue e l’altra, derivata dalla invasione turca del 1974, riconosciuta solo dalla Turchia. I contrasti derivano dalla richiesta di ripartizione dei profitti e dalle proposte contrastanti di far affluire il gas attraverso gasdotti greci o turchi. Neanche la guerra all’Ucraina della Russia ha convinto all’accordo, sicchè, un’importante fonte energetica rimane inutilizzata per contrasti tra Grecia e Turchia. La soluzione trovata da Cipro è quella di una pipeline che arrivi in Egitto, dove il gas verrebbe liquefatto per essere riesportato su navi in Europa. Il progetto dovrebbe realizzarsi entro il 2024-2025. Aggiungiamo che un altro importante giacimento di gas è stato trovato dall’Eni nell’area di mare di competenza dell’Egitto.
Insomma, fonti alternative al gas russo ci sono. Attivarle significa rendere l’Ue meno dipendente, con relativi benefici economici per i consumatori europei.
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Fonte: Il gas cipriota che servirebbe