Il leone alato del gioco continua a ruggire in laguna nonostante i casinò online

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Fino a qualche mese fa in canal Grande si piangeva il declino del Casinò di Venezia, fiaccato, si diceva, dalla doppia concorrenza dei casinò sloveni e dei casinò online. Ora il leone alato del gioco ruggisce e non poco. Certo i casinò online continuano ad essere un competitor temibile, anche dati i bonus di gioco che riescono a garantire, quando invece bene che vada, l’entrata al casinò regala 10 o 20 euro di bonus una tantum.


Ma fatto sta che, complice evidentemente anche una certa ripresa economica a livello europeo, su Venezia sono fioccati i turisti, e l’aumento dei turisti, specie dal medio e lontano oriente, significa tradizionalmente per il casinò veneziano maggiori introiti. Quanti? Due conti li fanno i principali sindacati della casa da gioco veneziana, impegnati da ormai tre anni in un serrato braccio di ferro con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Conti floridi per la storica sede di Ca? Vendramin Calergi che ha visto una crescita degli incassi addirittura del 18,5% nel mese di febbraio, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, introitando così oltre un milione e 200 mila euro in più.

 

Sommando agli incassi della sede storica quelli realizzati a Cà Noghera, in terraferma a due passi dall’aeroporto che non a caso porta il nome di Marco Polo, il fatturato del gioco veneziano sfiora gli otto milioni di euro. Un fiume enorme di denaro. Crescono gli incassi delle slot-machines, che rappresentano la maggiore fonte di entrata per la casa da gioco, soprattutto in terraferma. Le slot hanno visto un aumento degli incassi di oltre il 12 per cento sul febbraio 2017, superando i 4 milioni e 100 mila euro, più della metà di quanto introitato nel mese.

 

Molto bene anche gli indicatori che arrivano dal gioco da casinò per antonomasia: la roulette francese cresce di più del 124 per cento e incassa oltre un milione di euro, ma anche quella inglese cresce di oltre il 13 per cento, con un introito superiore al milione e 300 mila euro.

 

Ottimistiche circa la chiusura delle vertenze sindacali con il Comune, le tre sigle sindacali ( Slc Cgil, Snalc e Rlc), che sperano in una revisione dell?addendum. Tra coloro che non hanno firmato il contratto c?è la Cisl, secondo la quale il contratto non darebbe garanzie sulla salvaguardia occupazionale. «Nel contratto e nell?addendum», dice la Fisascat Cisl, «non c?è alcun riferimento alla salvaguardia dei posti di lavoro». È la stessa Cils a ricordare come il contratto «dovrà, per acquisire validità, essere sottoposto a un referendum confermativo tra i lavoratori della Casa da gioco». E un referendum sarà effettivamente fatto, probabilmente nella terza settimana di marzo, e in ogni caso prima della fine di  aprile quando i giudici si dovranno esprimere sulla causa di lavoro.

Insomma torna il sereno in casa veneziana anche grazie alle previsioni che danno il tutto esaurito negli alberghi veneziani in vista delle prossime vacanze di Pasqua sia in laguna che in terraferma il che fa presumere un bis tra la fine di marzo e l?inizio di aprile con un?altra decina di milioni di euro pronti ad entrare nelle casse del casinò, e quindi del comune veneziano.