Il lettore cliente di Intesa Sanpaolo col cerino in mano dei bond subordinati BPVi ci scrive: “grazie per aver rivelato il caso, supportino tutti la vostra informazione indipendente”

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Il 7 dicembre 2017 sotto il titolo «BPVi, Veneto Banca, LCA e Intesa Sanpaolo: nel ginepraio a rimetterci è sempre il cliente. Il caso dei bond subordinati e “rifiutati” anche dai media locali. Così la “fiducia” vale solo 1?» abbiamo raccontato il caso, non di certo l’unico e nonostante questo “ignorato”, al solito, dal quotidiano locale, di un lettore, trovatosi sbalzato con i suoi bond subordinati, dalla Banca Popolare di Vicenza a quella ora in LCA conla filaile ex BPVi di Banca Intesa Sanpaolo, documentava lui, a negare documenti dovuti per tutelare i suoi interessi nonostante sia ancora un suo correntista.

Intesa continua, intanto, secondo il vecchio stile della banca di Gianni Zonin, a non rispondere, nonostante ripetuti solleciti diretti e pubblici, sui fidi (non) multipli e a dare risposte poi non riscontrate dai fatti per il costo delle card imposto ai vecchi correntisti delle banche venete acquistate (regalate?) a un euro e mentre, ops!, anche questo tipico comportamento dell’era zoniniana e di quella di Confindustria, vero sig. Giuseppe Zigliotto?, comincia a cancellarci dal suo indirizzario anche per informazioni pubbliche (come il riacquisto dei bond senior e come se non ci fossero, prima degli altri media, agenzie come Radiocor Il Sole 24 Ore, a  cui siamo abbonati, ad informarci!).

Ma se la montagna, di Messina, non risponde a noi e ai suoi clienti, il lettore/cliente arriva sempre a svelare quello che la montagna prova a celare.

Ecco, quindi, la lettera che ci è arrivata dal cliente/lettore, di cui abbiamo raccontato la storia, che ci gratifica più delle bugie o dei silenzi altrui, che ci sprona a far meglio come meglio dovrebbe fare la grande Intesa e che ci scrive…

 

Gent.mo Direttore, Le scrivo per ringraziarLa infinitamente per la pubblicazione nel suo giornale, in data 07.12.2017, dell’articolo “BPVi, Veneto Banca, LCA e Intesa Sanpaolo: nel ginepraio a rimetterci è sempre il cliente”. Solo con la sua sensibilità e professionalità e con l’aiuto della sua Redazione ho potuto portare alla luce la mia vicenda personale inerente al crac BPVI di cui sono “parte lesa unitamente a migliaia di risparmiatori veneti”. Da oggi sono felice di comunicarLe la mia iscrizione a VicenzaPiù Freedom Club come sostenitore delle Sue battaglie di legalità, informazione libera e trasparente, delle quali la Città di Vicenza può essere fiera. Invito tutti i cittadini di buona volontà a fare altrettanto, sostenendo economicamente il Suo Giornale senza indugio.
Vorrei informarla circa il proseguo della mia battaglia di moralità e di rispetto delle Leggi Bancarie con riferimento alla violazione dell’art. 119 del Testo Unico Bancario che recita: Il cliente ha sempre diritto “…di ottenere, a proprie spese, entro un congruo termine e comunque non oltre 90 giorni, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni. Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione “. A tutt’oggi sia la Banca Popolare di Vicenza in Liquidazione coatta amministrativa che Banca Intesa Sanpaolo non si sono attenute alle Leggi Bancarie Italiane, non fornendomi quanto da me richiesto fin dalla data del 18.06.201. Quest’ultima con lettera del 26.09.2017 mi invitava a reiterare le mie richieste agli Organi della LCA di BPVi. Per cui vorrei fare una semplice considerazione a Banca Intesa: IL d.l. n. 99 DEL 25.06.2017 dispone che Banca Popolare di Vicenza Spa sia posta in liquidazione coatta amministrativa con contestuale cessione di ramo d’azienda a Banca Intesa Spa. Tutti i conti correnti e deposito titoli sono passati automaticamente da BPVI a Banca Intesa immediatamente, tant’è che il giorno 26.06.2017 la mia posizione titoli presso Banca Intesa risultava azzerata con riferimento ai miei Titoli Subordinati BPVI 4,60 2017 SUB. 16. Ora che Banca Intesa dica di non entrarci nulla con la mia richiesta di documenti inerenti ai titoli subordinati non mi va proprio a genio. Secondo voi, io correntista di Banca Intesa, che gestisce il mio conto corrente e deposito titoli migrato da BPVi e attualmente funzionante a tutti i livelli, a chi dovrei chiedere copia delle operazioni contabili? La risposta è unica: “a te, Banca Intesa. e solo a te. Il mio conto corrente lo gestisci tu e le procedure informatiche sono solo le tue. Io correntista non posso chedere alla N.A.S.A. di farmi pervenire i documenti dal pianeta Mart , in quanto là non esiste nulla.
Caro direttore Coviello, Le comunico che in considerazione del vespaio” in cui mi trovo in data 03.01.2018 ho fatto un Esposto alla Banca d’Italia con preghiera di adottare gli opportuni provvedimenti nei confronti di Banca Popolare in liquidazione coatta amministrativa e/o di Banca Intesa spa .
Penso di essere stato catapultato improvvisamente dentro una “commedia kafkiana” dove il caos regna sovrano e dove la mia vicenda rasenta la tragicità.
Le farò pervenire ulteriori notizie affinchè tutti i suoi cari lettori possano comprendere cosa deve fare un correntista onesto e integerrimo per far valere le proprie ragioni nei confronti delle banche italiane .
Grazie infinite per tutto.

Cordiali saluti
Lettera firmata