Il Megalitico a Sovizzo: domenica 17 ottobre apertura straordinaria area archeologica

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area archeologica Sovizzo
area archeologica Sovizzo

Apertura straordinaria domenica 17 ottobre per l’area archeologica megalitica di via degli Alpini a Sovizzo con visite guidate a partire dalle 15.30 all’interno del complesso cultuale e funerario dell’età del Rame normalmente visibile solo dall’esterno.

L’iniziativa è proposta dal Sistema Museale Agno-Chiampo/Museo Zannato di Montecchio Maggiore, in collaborazione con il Comune di Sovizzo, il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. A condurre le visite, un’occasione da non perdere per “posare i piedi” sul suolo di più di 5mila anni fa e osservare da vicino le strutture megalitiche, sarà la conservatrice archeologa del Museo Zannato, Annachiara Bruttomesso.

Il sito, unica area archeologica musealizzata dell’Ovest vicentino, è argomento di laboratori didattici a cura del Sistema Museale Agno-Chiampo rivolti alla scuola Primaria e alla scuola Secondaria di Secondo Grado.

Domenica 17 ottobre sarà possibile accedere alle visite guidate, ad ingresso gratuito, soltanto indossando la mascherina e previa esibizione del green pass. Prenotazione obbligatoria: 0444-1802130 o biblioteca@comune.sovizzo.vi.it.
Info:museo.archeologia@comune.montecchio-maggiore.vi.it

IL COMPLESSO MEGALITICO DELL’ETÀ DEL RAME DI VIA DEGLI ALPINI
La scoperta del complesso di tipo megalitico dell’età del Rame, sul lato sud di via degli Alpini, risale al 1990 grazie a indagini archeologiche preventive, inizialmente finalizzate all’esplorazione di un sepolcreto di epoca longobarda: Sovizzo infatti era già nota per le numerose tombe longobarde, scavate agli inizi del Novecento nelle proprietà del conte Giovanni Curti e i cui ricchi corredi sono esposti al Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza. Il complesso funerario e cultuale è costituito da tre tumuli (grande, medio, piccolo) in blocchi di pietra e ciottoli, che coprivano rispettivamente le sepolture di un adulto, un giovane e un infante. I tumuli sono preceduti verso ovest da un corridoio sacro a doppio percorso, anch’esso in pietre e ciottoli. A est dei tumuli si estende una piattaforma di pietrame con resti mal conservati di altri tumuli. Considerato nel suo insieme, il complesso di Sovizzo è un caso unico; trovano invece confronto nell’Italia settentrionale i singoli elementi che lo compongono, i tumuli con copertura in pietre, la stele e i massi. Il complesso risale circa al 3.400 a.C. In particolare, la datazione di alcuni resti scheletrici è molto vicina a quella dell’Uomo di Similaun. Tra via degli Alpini e via Alfieri è stato messo in luce un altro tumulo in terra, oggi non più visibile, anch’esso dell’età del Rame, che ricopriva la sepoltura di un giovane con corredo di due punte di freccia.