Il quarto numero, pubblicato oggi, commenta l’andamento del numero di posizioni di lavoro alle dipendenze analizzando le tendenze nazionali e locali, con dati provvisori aggiornati al 30 giugno 2021.
Questa nota è frutto di una collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Banca d’Italia finalizzata a sfruttare una fonte di dati amministrativi completa e tempestiva quale quella delle Comunicazioni obbligatorie.
L’EVOLUZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO ALLE DIPENDENZE
Si intensifica la creazione di posti di lavoro La dinamica occupazionale, in ripresa già dalla fine di aprile, si è nettamente rafforzata nei due mesi successivi, favorita dai progressi della campagna vaccinale e dalla conseguente graduale rimozione dei vincoli alle attività economiche. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati creati 719.000 posti di lavoro, oltre il 12 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (Figura 1.a; Tavola 1, in copertina). Rimane però ancora ampio il divario tra i contratti di lavoro attivati dall’inizio della pandemia e quelli che si stima sarebbero stati osservati in assenza della crisi Covid-19 (circa -270.000, in base a proiezioni compatibili con le previsioni macroeconomiche della Banca d’Italia, formulate prima dell’emergenza sanitaria; Figura 1.b; cfr. Banca d’Italia, Bollettino economico, 1, 2020 e Il mercato del lavoro: dati e analisi n. 3).
La crescita è interamente trainata dalle posizioni di lavoro a termineNei soli mesi di maggio e giugno sono stati creati 520.000 posti di lavoro a tempo determinato, portando il numero complessivo dei nuovi contratti a termine attivati dall’inizio dell’anno, al netto delle cessazioni, a circa 611.000 (Figura 2.a), 245.000 in più rispetto al 2019 (il saldo era stato sostanzialmente nullo nella prima metà del 2020).
Rimangono estremamente modesti i ritmi di crescita delle posizioni permanenti, su valori lievemente inferiori a quelli registrati l’anno scorso (Figura 2.b)…
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“Il mercato del lavoro: dati e analisi. Le Comunicazioni obbligatorie”