Sta portando al suo tragico azzeramento la guerra contro la legge 205, l’unico strumento realmente oggi esistente e con ampi spazi di manovra e crescita per far recuperare ai soci risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte, da parte del Coordinamento di don Enrico Torta, il prete che come “bibbia” terrena esibisce le frasi di Andrea Arman e che come truppe schiera quelle di Noi che credevamo nella BPVi ciecamente agli ordini del capitano di (s)ventura Luigi Ugone.
I soci contenti di questo risultato, salvo colpi di reni di Bitonci e Villarosa grazie ai quali verrà dato tutto a tutti e non solo il 30% fino a 100.000 euro a qualche centinaio di ex soci già in possesso di un lodo favorevole, che tra l’altro fissava il loro diritto a ricevere il 100%, vadano pure a Dese, presso la parrocchia della Santa Natività, ma non a impedire le sue funzioni di ringraziamento, così come lui voleva censurare la nostra conferenza stampa per illustrare il decreto attuativo della 205, ma a genuflettersi davanti al loro salvatore don Enrico Torta. Gli altri riflettano.
Anche sulla base della nostra “Inchiesta sul mondo di mezzo di associazioni e legali intorno al crac di BPVi, Veneto banca ecc…” iniziata raccontando (qui la prima parte e qui la seconda) l’intervista esclusiva a Francesco Celotto appena fuoriuscito dall’Associazione Soci Banche Popolari contestando il fare a suo dire di pura “protesta” e “dannoso” del Coordinamento Banche di don Enrico Torta e di Noi che credevamo nella BPVi.
Se l‘intervista punta il dito sui tre personaggi chiave, don Enrico Torta, l’avv. Andrea Arman e Luigi Ugone, vi abbiamo promesso (e noi non siamo M5S e Lega che promettono e non mantengono) di “filtrare” noi Celotto, anche lui di certo non scevro da un certo protagonismo.
Quello che ha detto finora non ci era noto per quanto riguarda la nascita del personaggio don Torta ma era già nei nostri documenti già controllati o in via di ulteriore verifica per quanto riguarda le accuse specifiche fatte all’avv. Andrea Arman, non solo da Celotto, per una sanzione da lui subita dall’ordine degli avvocati per fatti di usura e, questa è un’altra novità, per quanto avrebbe lucrato sulla vendita delle azioni della Banca Popolare di Vicenza, tutte o gran parte delle quali ricevute dal padre, socio fondatore di Banca Piva poi acquisita dalla BPVi che lo aveva, quindi, pagato con suoi titoli, in carico +inizialmente a pochi euro e, poi, saliti, artificiosamente e dolosamente, fino a 62,50 euro.
Se Francesco Celotto ci ha detto che «le azioni che lui (Arman, ndr) ha ancora, ne dichiara settemila, sono quelle avute dal padre quando Banca Piva entrò in BPVi…» e se «Arman dice di aver perso un milione di euro… sono balle… se ha perso qualcosa, per quelle 7.000 azioni ha peso 70.000 euro…» domani vi documenteremo sulla fine, per lui gaudiosa, direbbe don Enrico, di almeno altre 8.000 azioni su cui abbiamo appena terminato la verifica dei relativi documenti.
E, per dare una risposta univoca e certa, dopo le varie notizie comparse anche in tempi non sospetti sulla sanzione a lui comminata dal suo ordine professionale per i fatti di usura che ricorda anche Celotto, dopo che in tanti ne hanno parlato e scritto, oggi abbiamo inviato una Pec all’ordine degli avvocati di Treviso che qui pubblichiamo
“Spett.le Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Treviso
C.a.
Presidente
Avv. Massimo Sonego
Segretario
Avv. Antonio Guarnieri
Responsabile della prevenzione della corruzione e di Responsabile per la Trasparenza
In quanto direttore di mezzi a larga diffusione di sotto riportati faccio cortese richiesta di conoscere l’esatta misura e la sostanza del provvedimento di sospensione da codesto ordine comminato, secondo alcuni media, all’avvocato
ARMAN Avv. Andrea 254 VIDOR (TV) – Piazzale Capitello 4/d
Ciò chiediamo, anche in base alle norme sulla trasparenza, per poter esporre i fatti nella loro oggettività.
Ringraziando per la sollecitudine che potrete avere nel rispondere a quanto richiesto, ringrazio e porgo i miei più distinti saluti
Giovanni Coviello
Direttore responsabile di VicenzaPiù, VicenzaPiù.Tv, www.vipiu.it”
Ciò detto e sperando che magari Arman, che abbiamo conosciuto per la sua cultura così tanto venetista da sostenere che tutti i veneti sono gentiluomini per Dna, dimenticando magari Gianni Zonin da Gambellara, e da invitare alla sottoscrizione di (sicurissime?) obbligazioni della Repubblica veneta (vedi e ascolta il video), voglia anticipare, con una sua mail chiarificatrice a cui siamo pronti a dare ampio spazio, la pubblicazione dei nostri documenti sulle sue azioni (titoli di banca e opere da avvocato…), vi diamo appuntamento a domani per le prime risposte precise e, puntata dopo puntata, per continuare a rendervi nota l’intervista a Celotto e per sollevare – ve lo abbiamo promesso – “alcuni veli anche sugli enormi interessi degli studi legali a proseguire secondo la linea lucrosa delle delle liti processuali, spesso affiancati dalle associazioni o loro stessi promotori di proprie associazioni“.
Neanche fossero, scrivevamo ancora, gli sciacalli che dopo crolli, terremoti o alluvioni brindano allegramente agli affari sulla pelle della gente colpita da drammi.
Tra cui quello finale in arrivo, grazie a don Torta, Arman, Ugone e i politici da loro sponsorizzati: la cancellazione o l’annacquamento della legge 205 in cambio di promesse da vecchi governi.