Il monumento a Fedele Lampertico restituito alla città di Vicenza

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Con il restauro del monumento a Fedele Lampertico si conclude il progetto formativo degli studenti di Engim Veneto Professioni del Restauro per la “Tutela e manutenzione del centro storico” che ha preso il via nel 2020 ed ha interessato altre tre statue: Giacomo Zanella in piazza San Lorenzo, Giuseppe Garibaldi in piazza Castello e Vittorio Emanuele in piazza Duomo.

Oggi, in piazza Matteotti, lo hanno annunciato il sindaco Francesco Rucco, il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron, l’assessore all’istruzione, alla formazione, al lavoro, alle pari opportunità Elena Donazzan, il direttore del comitato direzionale di Engim Veneto Valter Giacomini con la responsabile di sede Barbara D’Incau, il funzionario della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Vicenza, Rovigo Francesca Meneghetti, il consigliere comunale promotore dell’iniziativa di restauro delle quattro sculture Ivan Danchielli, il presidente dell’associazione Amici dei monumenti, dei musei e del paesaggio Mario Bagnara e il presidente di Lions Club Vicenza Host Sergio Slaviero.

“La collaborazione tra istituzioni e associazioni del territorio è stata fondamentale per portare a termine un progetto di restauro che si è poi tradotto in riqualificazione di luoghi particolarmente frequentati del centro storico ha commentato il sindaco Francesco Rucco .

Piazza Castello, piazza Duomo, piazza San Lorenzo e ora l‘area antistate il Teatro Olimpico, dopo il restauro dei rispettivi monumenti, appaiono più gradevoli. E questo grazie soprattutto alla disponibilità di Engim, sostenuto dalla Regione del Veneto, che ha impegnato i propri studenti in cantieri scuola formativi.

Una collaborazione proficua con l’ente di restauro che proseguirà in altri luoghi della città, l’anno prossimo al “Monumento caduti in Europa” in Campo de Nane e all’apparato decorativo al piano terra e primo piano di Palazzo Cordellina, sede della Biblioteca Bertoliana. L’intervento sui quattro monumenti a Giacomo Zanella, Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele e infine Fedele Lampertico ha continuato il sindaco – è nato su iniziativa del consigliere delegato Ivan Danchielli e possibile grazie alla collaborazione della Soprintendenza. Inoltre l’iniziativa relativa al recupero del monumento a Lampertico è stata completata grazie anche al contributo di Lions Club Vicenza Host, che ha acquistato il materiale per Engim, mentre gli Amici dei Musei hanno promosso una pubblicazione che proprio oggi verrà presentata a Palazzo Chiericati.

Il Comune si è occupato dell’allestimento del cantiere.

Il monumento in bronzo a Fedele Lampertico è stato completato con la manutenzione dell’aiuola, a cura del servizio infrastrutture e verde pubblico; ora è circondato da un prato verde attorno al quale cresceràuna bordura perenne di cespugli in fiore (liriope muscari), completa di irrigazione automatica.

L‘intervento di manutenzione della statua, che ha preso il via a inizio giugno per concludersi all’inizio di settembre, è stato eseguito da sette studenti del terzo anno del corso di Tecnico del restauro di beni culturali di Engim Veneto Professioni del Restauro finanziato dalla Regione del Veneto, insieme ai restauratori e formatori della scuola e la supervisione della Soprintendenza.

Accanto alle quattro sculture verrà posizionato un cartello con una breve descrizione dell’opera, attività che rientra nel progetto, curato dall’amministrazione comunale, di riordino, ripristino e rifacimento della segnaletica turistica.

I quattro progetti di restauro sono stati possibili grazie al coinvolgimento del Comune di Vicenza, proprietario delle opere, della Regione del Veneto, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Vicenza e di Engim Veneto Professioni del Restauro.

Per il recupero della statua di Lampertico ha collaborato anche Club Lions Vicenza Host. Inoltre si è rivelato fondamentale l’approfondimento sulla figura di Fedele Lampertico da parte dello studioso Giorgio Ceraso che oggi alle 15.30 presenterà il libro “Fedele Lampertico 1833-1906. Un grande vicentino da rivalutare” nel salone d’onore di Palazzo Chiericati.

L’obiettivo del progetto per Engim era quello di aumentare le competenze degli allievi, di valorizzare e tutelare il patrimonio locale. Per la realizzazione sono stati coinvolti in fasi successive: 32 studenti, sette docenti e numerosi esperti.

La statua di Fedele Lampertico: l’intervento

Il ritratto di Fedele Lampertico di circa 280 centimetri è stato concepito da Carlo Spazzi in forma movimentata e spontanea, con una superficie volutamente non rifinita dove è apprezzabile osservare i segni lasciati dalle mani e dagli strumenti dell’artista che ha plasmato il modello originario.

Elementi caratteristici dello stile dell’autore per questo tipo di ritrattistica sembrerebbero essere i bottoni del gilet, il movimento delle pieghe della giacca e l’espressione intensa ed umana del volto. La lavorazione a freddo del metallo da parte della Fonderia M. Piazza Milano, che si è limitata al minimo intervento lasciando la superficie piuttosto grezza, senza occultare i difetti di fusione, gli addensamenti di lega di rame, le tracce dei canali di sfiato e fusione, i tasselli di riparazione.

La statua è in bronzo, un materiale molto complesso che interagisce con l’ambiente esterno mutando le proprie caratteristiche originarie con la formazione di strati di alterazione di varia composizione e colore. In base all’esposizione dell’opera e ai differenti microclimi che ne derivano possiamo avere strati di colore verde, bruno, nero o grigio-bianco composti da diversi prodotti di corrosione come ad esempio solfuri, cloruri.

Il nostro intervento di manutenzione ha previsto la rimozione degli strati di alterazione polverulenti e porosi: tali strati sono molto pericolosi in quanto assorbono facilmente l’umidità dall’aria e dalla pioggia e la trattengono sulla superficie portando avanti il processo di corrosione. La rimozione di tali prodotti di corrosione si è svolta attraverso una serie di lavaggi e spazzolatura accurata e puntuale.

L’atto conservativo finale ha previsto l’applicazione e la lucidatura di due mani di protettivo per bronzo.

La statua in bronzo si erge su un elemento architettonico realizzato con blocchi di pietra e articolato in tre parti principali: il basamento, il piedistallo e il dado.

Nel complesso il linguaggio stilistico è semplice ed austero. Il basamento è presumibilmente in pietra di Chiampo di colore rosato con sfumature tendenti al giallo. Il piedistallo, dalle forme lineari e finemente bocciardato, riporta sulla lastra esposta a sud la seguente iscrizione: “A Fedele Lampertico statista economista oratore MCMXXIV 1833-1906.

Infine il dado, sul quale poggia direttamente la statua in bronzo, presenta su tutti e quattro i lati una decorazione a rilievo rappresentante festoni con foglie di alloro, nastri movimentati e borchie di sostegno, mentre sul fianco orientale della modanatura superiore del dado vi è scolpita la già citata firma dell’autore “C. Spazzi”.

Si tratta essenzialmente di un danno di tipo estetico in quanto l’aspetto originario della pietra viene compromesso con la formazione, come in questo caso, di una concrezione di calcite secondaria e sali di rame. Un altro fenomeno molto diffuso affrontato è stata la presenza di patine di natura biologica sul materiale lapideo. Si tratta di un fenomeno che va contenuto attraverso una manutenzione programmata che prevede l’applicazione di biocidi. Anche in questa occasione è stato possibile garantire un’azione di questi prodotti per un arco di tempo di circa due mesi, ottenendo ottimi risultati nel rispetto delle patine del tempo.

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