Il nonno dove lo metto quando l’assistenza a casa diventa difficile? I parte

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Il nonno che non si sa dove mettere

Mamma e papà invecchiano, la nonna fatica ad alzarsi e non riesce più a fare le cose che faceva un tempo, il nonno ha avuto un ictus, lo zio continua a cadere… Spesso in qualità di coniugi, di figli o di nipoti ci troviamo a vivere con i nostri cari esperienze di questo tipo, spesso difficili e complesse. A volte si assiste ad un lento peggioramento che comporta una graduale e difficoltosa gestione della vita quotidiana; altre volte, invece, accade un evento inaspettato ed acuto (come ad esempio un ictus oppure una rottura di femore) che comporta uno sconvolgimento familiare generale. 

L’attuale conformazione della famiglia ed il cambiamento osservato negli anni della sua architettura, certo non aiuta nella presa in cura dei nostri anziani che invecchiano. Mentre un tempo la numerosità delle famiglie permetteva di assistere il proprio caro anziano a casa, oggigiorno questo risulta più complicato. Dalla famiglia patriarcale dei primi del novecento, in cui l’uomo lavorava e manteneva la famiglia, mentre la donna si prendeva cura dei figli e non solo, si è passati alla famiglia attuale, di tipo nucleare e alle nuove forme di famiglia (monogenitoriali, ricostruite, …). Il lavoro, l’essere spesso figli unici, la complessità della vita attuale hanno pertanto portato ad una sorta di depotenziamento dei legami familiari, con inevitabili cambiamenti anche in ciò che riguarda il prendersi cura dei propri genitori o dei propri cari nel momento in cui invecchiano o nel momento in cui succede un evento inaspettato. 

Il nonno ha avuto un ictus, ora in ospedale è stato stabilizzato, ma fatica a parlare e con estrema difficoltà muove la parte destra del corpo … 

Tra capo e collo una famiglia si trova a gestire una situazione difficile. Spesso le persone non sanno cosa fare e come muoversi nell’intricato mondo dei servizi socio-sanitari e della burocrazia, ma sono inevitabilmente messe nelle condizioni di prendere una decisione (subito) in quanto le dimissioni dall’ospedale sono imminenti … Ma ci sono le otto ore in ufficio, il figlio da prendere a scuola e portare ad allenamento, la casa da sistemare … Bisogna muoversi e, spesso, non c’è nessuno con cui condividere tutto questo.

Che fare? A chi rivolgersi? 

Sul fronte delle post-acuzie e dell’assistenza a medio-lungo termine, dopo le dimissioni dall’ospedale, possono entrare in campo diversi attori e diverse soluzioni. Nei casi più fragili e complessi è l’ospedale stesso che in primis propone un possibile progetto d’intervento, al fine di poter garantire alla persona e alla sua famiglia un sufficiente supporto sanitario e socio-assistenziale. Tra questi percorsi rientrano, ad esempio, l’assistenza domiciliare, l’accesso ai servizi del comune, l’inserimento presso un Centro Diurno, l’inserimento temporaneo o definitivo in una Residenza per Anziani. 

Chiunque, qualora si trovasse in difficoltà nella gestione del proprio caro a domicilio, indipendentemente da un evento acuto destabilizzante, ha la possibilità di richiedere l’accesso ad alcuni servizi, rivolgendosi innanzitutto a due figure chiave nell’aiutare ed indirizzare le famiglie in caso di necessità: ovvero il proprio medico di base e l’assistente sociale del comune di appartenenza. Inoltre, tutti, possono fare domanda nelle diverse strutture residenziali del territorio, prendendo semplicemente appuntamento con l’assistente sociale della struttura stessa per compilare la domanda.

Non dimentichiamoci, però, che nel momento in cui una famiglia ha bisogno di aiuto, esiste anche un’altra strada percorribile, strada che negli ultimi anni si è mostrata un’importante risorsa per le famiglie e che è andata a sopperire ad una serie di lacune dei servizi socio-sanitari-assistenziali: quella dell’assistente privata ovvero della badante. Basti pensare al fatto che entrare in una Residenza per Anziani non è semplice … le liste di attesa sono lunghe, i posti fanno fatica a liberarsi e nonostante ci sia la possibilità di scegliere e fare domanda in più Centri Servizi, il posto non si trova. 

Quindi si aspetta … sperando in un miracolo o nella provvidenza! Ma la vita va avanti … qualcosa di concreto si deve fare ed il nonno va seguito e curato! E rivolgersi ad una badante, più o meno in regola, più o meno competente può essere una delle soluzioni. 

In merito alla scelta della direzione da prendere, non ci sono strade giuste o sbagliate, ci sono semplicemente “soluzioni” che possono essere funzionali e corrette per una famiglia ma non per un’altra in quanto le variabili da prendere in considerazione sono molteplici e davvero personali: ciascuna famiglia mette sul piatto della bilancia costi e benefici, per poi trarre la conclusione migliore. E a volte in questo passaggio delicato in cui le persone devono scegliere, subentra un acerrimo nemico: il senso in colpa … Si pensa di non aver fatto abbastanza per il proprio caro, senza però soffermarsi a riflettere su quanto effettivamente si è investito fino a quel momento per lui. Distinguere tra ciò che è umanamente in nostro potere fare dal fare miracoli (impossibili) è una consapevolezza importante per vivere la scelta, qualunque essa sia, nel modo più sereno possibile, sia per noi che per il nostro caro.