Il paganesimo popolare e i sondaggi di Salvini

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Con la chiesa dei Tre Capitoli e l_eresia Nestoriana, il nord Italia nei primi secoli del Cristianesimo contestò il potere di Roma e l_autorità religiosa di Costantinopoli. Il patriarcato di Aquileia, dove più che altrove fiorirono le dottrine sulla separazione delle nature di Cristo, fu protetto nel suo disegno antiromano dai duchi Longobardi del nord. Qualche secolo dopo la società del nord-Italia edificata attorno all_economia e alla libertà politica dei comuni, trovò invece nella chiesa di Roma una bandiera contro le pretese dell_impero. </br>Secondo Durkheim la religione è celebrazione della propria società, e il rituale ne permette la creazione e la rigenerazione.

Difatti croce, scudo e carroccio, tanto ricorrenti nelle glorie lombarde, sono stati tirati fuori ancora una volta dalla Lega Nord di Bossi ispirata proprio alle vicende dei liberi comuni. E il guelfismo ha di nuovo invaso il piano subalpino con altri significati e altri nemici. Ad esempio, il ghibellinismo contro cui s_è misurato stavolta è stato prima l_imperialismo americano, poi il globalismo. Nella lotta contro il suo nemico ha evocato nuovi simboli (il dio Po, i popoli celti, il suo punto cardinale e il suo colore preferiti?), si è opposta al potere romano, alla concorrenza e agli obblighi democratici contratti con i cittadini meridionali.

Tuttavia la patria minore, gallo-germanica, circoscritta, quasi valliva, continua ancor oggi ad essere composta, in quasi l_80% dei casi, da cattolici praticanti. Ovverosia, quella moltitudine di mani e braccia che Salvini stringe ogni giorno appartiene a credenti; anche se, più di qualcuno, questo cattolicesimo lo ha definito anticristiano. L_esaltazione del proprio territorio, della propria gente, dei prodotti locali, della lingua e delle tradizioni, insomma di tutto quanto compone la specificità di ?noialtri? su qualsivoglia ambizione forestiera, serve a garantire il successo del proprio lavoro e ad eliminare la concorrenza. La celebrazione di questa tipicità intrusiva, che è alla base del razzismo, ha permesso le battaglie per i cristi nelle scuole, per i presepi e gli alberi di Natale, l_encomio a salsicce, prosciutti e culatelli.

Fuori dai confini dell_asfittico folklore padano in cui l_aveva relegata l_alleanza con Berlusconi, la Lega può finalmente mostrare l_intero armamentario populista-conservatore, pienamente erede di Silvio e Giorgia sbattuti entrambi all_opposizione. Ora, nell_acquistata dimensione nazionale, e parte di una lega europea dei popoli, può appropriarsi di tutti i simboli dell_Occidente messi in pericolo dalla globalizzazione, soprattutto di quelli religiosi assediati dalla Umma islamica e dai Sik. Sono di Salvini, il motore ad acqua e i magli, la ‘nduia e il vino cotto, l_incenso e le acquasantiere, il colletto romano e la democrazia liberale… Intanto la sagacia della cultura cattolica, che si sorbisce le prediche inascoltate di papa Francesco assieme a quelle allarmate del prevosto (ancora per poco bianco, poi sarà nero), ha messo sulla porta di casa sia la croce con l_agnello che i più moderni sistemi d_allarme, polemizza sul prezzo e sul menu della mensa scolastica, e applaude alla legge sulla legittima difesa.

La campagna profonda e la periferia spoglia e degradata hanno eletto il Matteo nazionale capitano delle loro superstizioni, dal momento che la religiosità cattolica e anticristiana ha bisogno di uno che fa il duro con l_africano sulla spiaggia, che manovra la ruspa contro le proprietà degli zingari e che spara appresso al ladro; ha bisogno di gente come Giorgetti che fa il leghista e di Salvini che fa il papa. Oggi la Lega si appresta a diventare il ricettacolo delle paure dell_Occidente, il vangelo popolare che confonde il senso di giustizia col proprio interesse, la dimensione privata che disprezza ogni prospettiva pubblica. Il celodurismo di Umberto non avrebbe mai permesso di baciare tante guancia di bambini come sta facendo Matteo, che stringe le mani dei poliziotti, viaggia all_estero in missione, riceve gli imprenditori, inaugura scuole ed ospedali – tra poco aprirà anche l_anno giudiziario, assommando tutte le cariche di governo e dello Stato.

Lo stesso popolo che sarebbe stato capace di vedere un gatto nero in una stanza buia, che crede in streghe, gnomi e folletti, che prega padre Pio e aspetta il sangue sciolto dell_ampolla, ha dimenticato in una sola notte il millenario conflitto nord/sud, e applaude corale a tutte le ingerenze del suo capitano. Nella Chiesa, oppressa da numerose contraddizioni irrisolte, le voci sono troppe. Da un lato si predica l_universalità del cattolicesimo romano e dall’altra si alimenta la superstizione popolare, svelando l_impotenza a condizionare l_orizzonte politico e abbandonando il suo popolo al paganesimo, alle scorciatoie del massimalismo leghista.