Il pensiero unico di Achille Variati… : apparire

407

Non è parso vero ad Achille Variati di aver trovato qualcosa per essere un po’ visibile nella sua ultima stagione da sindaco di Vicenza. In spregio alla Costituzione art. 2, che non ammette “distinzioni di opinioni politiche“, ha stabilito che bisogna professare pubblicamente l’antifascismo per lavorare . Nessuna norma dello Stato Italiano lo prevede e stupisce che un sindaco, che ricopre una carica pubblica e deve essere rispettoso della legge, utilizzi un suo potere a fini ideologici.

La Repubblica Italiana ha una sua precisa storia, ma in nessuna norma della Costituzione è previsto, né poteva essere previsto l’obbligatorietà di un pensiero unico. Quel pensiero che proprio i padri nobili, ma c’è stata molta decadenza, di Achille Variati, rigettarono.
Accusare di totalitarismo e di razzismo culturale e ideologico simili modi di “pensare” e agire è facile. Forse il sindaco, tanto impegnato, non ha avuto tempo di approfondire il saggio di Hanna Arendt proprio sul totalitarismo e farne tesoro. Sbandierare un antifascismo di maniera, quello della troppa retorica che si consuma e mai è riuscito a dare un vero senso di convivenza pacifica e costruttiva, ma ha sempre propugnato lo scontro.
Usciremo dalle visioni totalitarie solo quando si smetterà di pensare in modo totalitario. Dobbiamo ricordare proprio ad Achille Variati quanto il suo mentore, Mariano Rumor, scriveva nel 1943 a Ivo Coccio (1891-1979) datata 14 agosto, dove precisa che la sua direzione negli avvenimenti, ora che sembra esserci la libertà, sarà quella del mondo cattolico: “…t’assicuro che in quella notte del 15 luglio in cui seppi della grande notizia, piansi di consolazione. Era il sogno di tanti anni, nutrito in fedeltà di convinzioni interiori, di tradizioni famigliari, di soprusi visti consumare sui miei cari, che si realizzava finalmente in una certezza di libertà. Ringraziamo Iddio e preghiamolo che ci conceda di essere degni della missione che i tempi nuovi ci impongono. Perché, caro Ivo, se c’è una cosa che nella letizia mi fa tremare, è appunto il timore delle responsabilità che incombono oggi a noi cattolici. E inutile nascondercele: a noi spetta cristianizzare la vita sociale, o noi abbiamo tradita la nostra missione. A che ci saremmo preparati in vent’anni di catacombe se non a questa suprema missione di apostolato!” (Archivio Storico di Mariano Rumor Busta 335 Fascicolo 260, n°93).
I tempi cambiano e, al posto dello scudo crociato, prima un fazzoletto rosso e oggi un provvedimento che non fa onore antifascista, ma fa solo piccolo protagonismo di provincia che serve per una piccola notizia, ma che non serve a costruire una città migliore.

Per quella ci vuole ben altro impegno e, mi scusi, vera tolleranza.

Articolo precedenteDal Mibact 600 mln per piano antisismico, Filippo Crimì (PD): 1,7 mln anche a Vicenza per Palazzo Barbaran da Porto e Teatro Olimpico
Articolo successivo“Zero trasparenza” sui conti della sanità in Veneto, denuncia contro il sindacalista Cgil Daniele Giordano: stravaganze del commissario Claudio Costa o Zaia è d’accordo?
Italo Francesco Baldo
Italo Francesco Baldo nato a Rovereto, residente a Vicenza è stato ordinario di Storia e Filosofia nel Liceo Classico "A.Pigafetta" di Vicenza.Si è laureato con una tesi su Kant all’Università di Padova, ha collaborato con l'Istituto di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, interessandosi all’umanesimo, alla filosofia kantiana, alla storiografia filosofica del Settecento e alla letteratura vicentina in particolare Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro Nel 1981 i suoi lavoro sono stati oggetto " di particolare menzione" nel Concorso al Premio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per il 1981 cfr. Rendiconto delle Adunanze solenni Accademia dei Lincei vol. VIII, fasc.5. ha collaborato con Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Il Tempo, La Domenica di Vicenza e Vicenzapiù Tra le diverse pubblicazioni ricordiamo La manualistica dopo Brucker, in Il secondo illuminismo e l'età kantiana, vol. III, Tomo II della Storia delle storie generali della filosofia, Antenore, Padova 1988, pp. 625-670. I. KANT, Primi principi metafisici della scienza della natura, Piovan Ed., Abano T. (Pd) 1989. Modelli di ragionamento, Roma, Aracne Erasmo Da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004 Lettere di un’amicizia, Vicenza, Editrice Veneta, 2011 "Dal fragor del Chiampo al cheto Astichello", Editrice Veneta, 2017 Introduzione a A. Fogazzaro, Saggio di protesta del veneto contro la pace di Villafranca, Vicenza, Editrice Veneta, 2011. Niccolò Cusano, De Pulchritudine, Vicenza, Editrice Veneta 2012. Testimoniare la croce. Introduzione a S. Edith Stein, Vicenza, Il Sileno, 2013.