Con il termine Peronio, nel 1426, viene definita l’area di proprietà pubblica che “comprehendantur platea magna, platea bladiae, platea fructuum” cioè Piazza Grande o dei Signori, Piazza Biade o anche del vino, Piazza delle Erbe.
In pratica il centro commerciale e politico della città dove erano i Palazzi del Governo, Palazzo di Giustizia, il Palazzo della Comunità o Palatio Communis, la Cattedrale sede delle assemblee popolari, il Palazzo Vescovile.
L’impianto del Peronio era legato allo schema del decumano identificabile con la strada consolare Postumia ora Corso Palladio. Tra il XII° e XIII° secolo la cittadinanza compie un passo decisivo verso il processo democratico, estromettendo dal governo il vescovo-conte e i rappresentanti della nobiltà feudale, rivendicando il libero Comune contro i privilegi del vescovo e le tasse feudali.
Le cronache, descrivono Vicenza del 1200 circa, con molte case, palazzi e torri, compresi in un percorso collegato per traffici commerciali, nel clima di una fervente attività urbana e sociale. Nel 1208 un importante Decreto Edilizio portò ad una qualificata tipologia urbana.
16 gennaio 1262 Il Regestum Possessionum Communis Vicentiae, individua nel cuore della città, l’iniziativa autonoma del libero Comune. Il Peronio ha una cinta merlata e nell’attuale Piazzetta Palladio sorgeva il Palatium vetus proprietà Comunale dove si amministrava anche la giustizia, il tutto datato attorno al 1250.
Il palazzo del Podestà, acquistato dal Comune da Gualdinello Bissari risale al 1211. Dieci anni dopo il Comune eresse il Palatium Communis inserito al centro del Peronio.
La costruzione del grande salone per il Consiglio dei Quattrocento con le sue imponenti centine risale al 1222 ed è opera del Podestà Lorenzo Strazza Martinengo di Brescia.
Gli artigiani e commercianti avevano nel perimetro le loro botteghe e magazzini, le garzarie e i fonteghi in zone qualificate. Nel 1264 le botteghe lignee e provvisorie furono sgombrate d’autorità, iniziando in questo modo la manutenzione della cosa pubblica e nel 1426 lo Statuto ribadiva le disposizioni per i mercanti autorizzati dal comune ad esercitare il commercio nel Peronio.
Nel 1236 Ezzelino da Romano e Federico II distruggono Vicenza che perde la sua indipendenza. Nel 1312, si passò sotto la dominazione Scaligera e nel 1404 Vicenza offrì la sua dedizione a Venezia inaugurando in questo modo quattro secoli di pace.
Tra il 1448 e il 1453 grazie alla presenza in città di Domenico da Venezia si avviava una ristrutturazione del “centro storico” in un Palatium novum o Palazzo della Ragione, concluso attorno al 1460 con la copertura a carena tipo Padova e Palazzo Ducale di Venezia e inglobando i resti delle vecchie strutture comunali.
Il nuovo edificio fu concluso attorno al 1460. In seguito, verso il 1481, intervenne Tommaso Formenton che, con un doppio ordine di logge, modificò, alterandolo l’equilibrio strutturale del palazzo.
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