Abbiamo deciso di cominciare il nostro viaggio alla scoperta di alcuni vini italiani – con la promessa di non fermarci ai vini italiani – dal Piemonte delle Langhe, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, del Barolo e della Barbera, non solo per la sua collocazione geografica al nord-ovest dell’Italia, da cui solitamente prende origine lo studio della geografia, ma soprattutto per la sua enorme rappresentatività e varietà enologica, che è riuscita ad oggi a farsi accreditare bel 19 DOCG e 42 DOC per una superficie vitata di 43.600 ettari circa, che non è nemmeno la più estesa d’Italia.
Alta Langa DOCG Brut Limited Edition 2016 Fontanafredda, 12%
Alla vista questo prezioso vino, ottenuto da uve Chardonnay e Pinot nero, si presenta di colore giallo limpido, mentre all’olfatto presenta profumi di frutta bianca con dei lievi sentori balsamici. All’assaggio il suo gusto è decisamente intenso, definito e la morbida spumosità iniziale svanisce lentamente, lasciando alla vista un vino leggermente mosso anche al palato. Non disturba affatto la percezione del suo calore in relazione all’alcolicità, che, insieme alla sensazione di un vino secco, lascia una netta rotondità sulla lingua, accanto a freschezza e sapidità. Si presenta con un corpo medio, per cui di sicuro è un vino in evoluzione con una tale persistenza nelle sue fragranze che ne fanno un prodotto di qualità definita con prospettive di consumo ampiamente da affinare. Considerato il territorio da cui proviene questo grande vino, un abbinamento consigliato potrebbe essere un pesce delicato oppure dei gamberi di fiume.
Derthona DOC Vigneti Massa Timorasso, 14%
Sorprende il suo colore oro pieno, quindi anche nei riflessi, che quasi sfociano nell’orange (il vino è macerato con le proprie bucce) e che restituisce alla vista una netta limpidezza. All’olfatto colpisce una nota di idrocarburi incastonata in aromi primari di frutta gialla, quali melone, mango, papaya, pera, ma poi anche peonia, un cesto di erbe e spezie quali timo, basilico, citronella, erba cipollina, pepe, chiodi di garofano, tabacco biondo. Per finire, non possiamo non citare la nobile nota balsamica, che ci rimanda alla memoria olfattiva quell’odore di caramella club insieme ad un mentolato gentile e un po’ zuccherino. Al gusto si avverte una sensazione di umami, la persistenza è certamente lunga per una qualità assolutamente definita. Da abbinare in maniera molto spregiudicata per un bianco a salumi tipici, ad uno speck, in particolare, oppure alla cacciagione.
Lecinquevigne 2013 Barolo DOCG Nebbiolo Damilano, 14%
Si tratta di un Barolo che, come lo stesso nome suggerisce, deriva dalla vendemmia di uve provenienti da cinque vigne differenti (Castelletto, Cavourrina, Ravera, Bussola, Le Coste), che si presenta un colore granato carico, meno tipico, ma limpido e trasparente. Al naso appare ricco di fragranze di frutta e fiori rossi, come ribes, duroni, frutti rosso viola e rosa, ma si avvertono anche profumi di liquirizia, noce moscata, tabacco scuro Kentucky e legno, ovviamente in virtù del suo affinamento. Seppur secco, caldo con una morbidezza nascosta tra freschezze e tannini non ancora polimerizzati, ha una struttura che denota enorme qualità. Finale lungo di floreale e frutta, con note di spezie che risalgono, per essere ripulite da una freschezza che indugia al sorso. Da abbinare a carne stracotta in umido, ad un gulash o, magari, anche ad un brasato, cotto proprio in Barolo.
Erika Lumento è Dirigente Medico presso l’Igiene degli alimenti e della Nutrizione della Asl BAT; è Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, ed ha conseguito due master di economia Sanitaria. Appassionata di vino cibo e viaggi, ha aperto una pagina Instagram sulle esperienze e le emozioni trasmesse da queste sue passioni: lumenexperiences.