Tutti questi lutti sembrano nascere per un pugno di case a Sheikh Jarrah., secondo centinaia di giornalisti nel mondo, così, senza approfondire. Chi fa disinformazione, fa del terrorismo perché istiga all’incomprensione che degenera in odio. E’ più facile difendere i “palestinesi” a prescindere, indignarsi per le loro presunte case, nessuno mai s’indigna per tutti i beni espropriati, e questi illegittimamente, agli ebrei in Europa e nei paesi arabi.
Ripartiamo con la storia di questa nuova guerra che nascerebbe dall’espropriazione di case, alla quale io proprio non credo e m’infastidisce non poco la presa di posizione del Patriarcato latino
Canta il Patriarca “Lo sgombero forzato dei palestinesi dalle loro case a Sheikh Jarrah è un’altra inaccettabile violazione dei diritti umani fondamentali, quello del diritto a una casa”. C’è una soluzione semplicissima e di grande umanità, S. E. Mons. Pierbattista Pizzaballa Patriarca Latino di Gerusalemme, siano locati a titolo gratuito immobili di proprietà della chiesa in terra di Israele. Quale miglior esempio di solidarietà per il mondo? Magari diventa un esempio anche in Italia… ho un’amica che vive in un appartamento, il cui proprietario è lo Stato Vaticano…
La cronistoria:
- 1875: Due associazioni di beneficenza ebraiche, il Consiglio sefardita e il Consiglio Askenazita acquistano quella terra.
- 1948: La Giordania occupa Gerusalemme e dintorni, fa pulizia etnica e caccia gli ebrei.
- 1950: Durante l’occupazione giordana gli Arabi si appropriano delle proprietà degli ebrei.
- 1973: la Terra è registrata come proprietà di un’organizzazione ebraica.
- 1982: I residenti concordano sul fatto che l’organizzazione ebraica è proprietaria della Terra in questione. La Corte Suprema decreta che i residenti devono pagare un affitto. La lotta legale durerà anni (anche in Italia è così…)
- 2020: La Corte decide che gli affittuari se non pagano l’affitto devono essere sfrattati (non ne sono certa, ma credo succeda in tutto il mondo.)
E così nel 2021 i palestinesi, intensificano la loro violenza, riaccendono vecchi tormenti, mai sopiti, ritornano ad accoltellare la gente per la strada, a mitragliare chi aspetta l’autobus, investire pedoni, mandare colorati palloncini di “pace” a incendiare i campi israeliani, inclusi quelli agricoli che danno lavoro anche ai “palestinesi”.
Da un’azione giuridica civile e non politica qualcuno fomenta una nuova intifada e ci riesce, anzi fa di più, per me questa è guerra. Personalmente credo poco alla storia “degli sfrattati”, penso sia l’alibi per mitigare un progetto molto più criminale e terroristico, programmato da tempo e ben articolato. Le varie Autorità Palestinesi stanno cercando di mitizzare le loro debolezze, issando radicalizzazioni e disordini, questo è il gioco pericolosissimo di alcune organizzazioni, capostipite Hamas, che vuole rafforzare soprattutto la sua leadership in Cisgiordania. Congratulazioni alla Comunità Politica Internazionale che mangia, ancora una volta, una frittata di puzzolenti uova marce.
Io non contesto il diritto dei “palestinesi” di protestare contro le politiche del governo israeliano, ma non posso accettare che le proteste siano espedienti per una strumentalizzazione, voluta da Hamas (primo attore), con incitazioni a uccidere gli ebrei e a distruggere Israele. Men che meno accetto le critiche verso Israele, sparate da più parti, critiche piene di rigurgiti antisemiti: io difendo le mie radici, la mia Terra, i miei congiunti, i miei amici.
Quando il cosiddetto popolo palestinese scende in piazza gridando “siamo tutti Mohammed Deif”, io dissento perché so chi è Mohammed Deif, ho dei dubbi che in molti lo conoscano, soprattutto quelli della nuova generazione, legata più agli slogan che allo studio e alla ricerca. Quest’uomo è assurto come modello “dai palestinesi” perché fautore di terribili massacri contro israeliani ed ebrei e icona di sopravvivenza a decine di attentati. Nato a Khan Younis nel 1965, si chiama Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, comandante militare supremo delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam, l’ala militare delle Hamas. L’uomo “più ricercato” da Israele dal 1995 per il suo coinvolgimento diretto in attacchi militari come il sequestro e l’uccisione di soldati dell’IDF, attentati suicidi e rapimenti, fabbricante di bombe e responsabile di attentati suicidi contro i civili. Con Nidal Fathi Rabah Farhat e Adnan al Ghul è considerato uno dei progettisti dei razzi Qassan. Hamas ha sempre negato che Deif sia stato ucciso. È scampato a tanti tentativi di eliminazione israeliani, l’ultimo il 19 agosto 2014, secondo la Cnn gli avrebbe causato gravi handicap. Il Dipartimento degli Stati Uniti d’America ha aggiunto, l’8 settembre 2015, Deif alla sua lista di terroristi internazionali.
La fuoriuscita dalla vita politica americana di Donal Trump (poteva piacere o non piacere, ma non ha aizzato alcuna guerra, a differenza di certi Nobel per la Pace) ha gravemente danneggiato tutti gli sforzi protrattisi durante il suo mandato per mantenere calma la situazione in Medio Oriente: quando i gatti non ci sono, i topi ballano. I topi sono usciti dalle fogne ed hanno cominciato ad avvelenare l’equilibrio, il topo è l’unico animale al mondo capace di tutto, ma buono a nulla!
Quando Stati Uniti ed Europa aumentano le risorse ai “palestinesi”, i soldi non sono mai spesi per il benessere del popolo, ma per comprare armi per distruggere Israele. Il mondo intero si stringe attorno ai “poveri palestinesi”, ma se sono così poveri dove trovano i soldi per comprare le armi? Qualcuno me lo spieghi.
I “palestinesi” lanciano i missili da e verso qualsiasi punto, spesso le loro postazioni sono ubicate in zone residenziali, moschee, scuole, ospedali ed è bene ricordare che questo viola la Convenzione di Ginevra, la stessa che proibisce di lanciare armamenti militari contro la popolazione civile che non sia coinvolta in gruppi militari, paramilitari o terroristici. La stessa convenzione che critica (assieme ai compagni Onu, Unesco e così via) Israele, ma chiude gli occhi davanti ai privilegi concessi ai “palestinesi”. Se i “palestinesi” creano i loro punti militari all’interno di condomini e lanciano i missili dai condomini, gli stessi diventano automaticamente obiettivi militari e non residenziali.
In Israele ho sempre avuto la possibilità di scegliere le mie amicizie, mai la mia scelta ha avuto valenze politiche, sessuali o religiose, ho sempre scelto quello che volevo io. Quando sono stata nei paesi islamici, ho sempre lottato per una mediazione e alla fine sono sempre stata costretta ad accettare quello che volevano gli altri.
Questa mattina un mio amico era in un ospedale israeliano per un controllo, infermiera ortodossa, medico musulmano, stagista cristiano, operatore trasfusionale kazaco, altro medico ebreo russo. Nessuno si chiede se sono ebrei, musulmani, drusi, cristiani…sono consapevoli di essere cittadini, esseri umani sani di mente, coesi nella professione e nella vita: questo è Israele che non deve chiedere scusa a chissà chì per la difesa della sua Gente e della Sua Terra.
Scusa la devono chiedere tutti quelli che continuano a foraggiare i leader carismatici dei movimenti islamisti contro Israele, delinquenti che privano il loro popolo del pane, ma scorrazzano per Gaza a bordo di Lamborghini, Roll Royces, Mercedes, persino una Ferrari del 1969 e che, in parte, sono rimasti vittime della difesa israeliana, assieme ai loro beni voluttuari. Delinquenti che ricevono il seguito di un popolo che non crede loro, ma che spera sempre e di speranza continua a morire.