Il punto su Dengue, Vaia: “Tra i primi in Ue a varare misure, ad oggi la zanzara Aedes aegypti in Italia non c’è”

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(Adnkronos) – La Dengue "non deve destare allarme" e la zanzara vettore, l'Aedes aegypti, "non è – ad oggi – presente in Italia, grazie a questo grande lavoro che abbiamo messo in campo come ministero e di cui siamo orgogliosi. Siamo tra i primi paesi in Europa ad aver varato le azioni necessarie di prevenzione anti-Dengue, che così come dice il nostro ministro, la prevenzione è centrale nell'azione di questo dicastero. E noi concretamente lo stiamo facendo". Così' all'Adnkronos Salute il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia. Oggi i nuovi dati dell'Iss sui casi di Dengue in Italia, 259 contagi confermati dall'inizio dell'anno ad oggi e tutti importati. "Noi vogliamo che l'Aedes aegypti non attecchisca in Italia e che la Dengue non determini quello che ha determinato in altri paesi, tanti casi e decessi", chiarisce Vaia.  "Tutto ciò che accade nel mondo ci riguarda. Soprattutto in un mondo globalizzato, i 7 mln e mezzo di casi di Dengue e gli oltre 3mila morti – prevalentemente in America Latina – non potevano non determinare delle azioni da parte del ministero della Salute – osserva Vaia – Quindi tra i primi in Europa e nel mondo, e infatti l'Oms Europa ci ha chiesto di intervistarci per capire cosa abbiamo fatto e i nostri dati, abbiamo disposto 3 circolari tra febbraio e marzo. I provvedimenti disponevano alcune misure per le Usmaf, che sono le nostre unità territoriali di sanità transfrontaliera che operano prevalentemente nei porti degli aeroporti, per le regioni e per i comuni, perché venissero messe in campo una serie di azioni intese innanzitutto alla sorveglianza. Quindi – prosegue – a verificare che gli operatori aeroportuali e portuali mettessero in campo le azioni di disinfestazione per evitare che la 'Aedes aegypti', la zanzara vettore del virus della Dengue non attecchisca in Italia".  "Ricordiamo che in Italia c'è invece la cosiddetta zanzara tigre, ovvero 'Aedes albopictus', che però potrebbe essere anche responsabile della malattia perché la trasmissione non è uomo-uomo, ma è animale- zanzara-uomo e poi zanzara-uomo. Quindi, è sempre la zanzara che trasmette il virus, non l'uomo. Se la zanzara 'italiana', in questo caso la zanzara tigre, punge un uomo che invece ha la dengue, è evidente che quella zanzara, se poi punge una altra persona, trasmette il virus", ricorda Vaia.  "Il nostro tema è fare in modo che le zanzare, soprattutto nel periodo pre-estivo ed estivo, non colpiscano l'uomo. C'è bisogno di azioni di buonsenso da parte dell'individuo che ribadiamo: utilizzare i repellenti, evitare che ci siano accumuli di acqua stagnante, se vai negli orti o nei giardini, ti copr

i. Oltre a queste – ricorda il direttore Vaia – c'è bisogno di azioni di sistema e quindi le regioni devono fare anche formazione e informazione rispetto a questo tema. I comuni, poi a cui rinnovo un appello perché mettano in campo azioni di bonifica, di sfalcio dell'erba, affinché i giardini vengano resi fruibili ai cittadini e non ci siano accumuli di acqua stagnante". "Oggi la visione deve essere di 'One Health', e la Dengue è una tipica malattia che non può non essere ascritta ad una visione di 'sanità unitaria', in cui c'entra molto l'ambiente e la sanità animale. E quindi di cosa c'è bisogno? – avverte il direttore – I nostri operatori devono controllare che siano svolte sulle navi e sugli aerei le azioni di disinfestazione, o disinsettazione, e loro ci devono consegnare un certificato di disinsettazione residua. Nel caso che le compagnie aeree che operano in Italia non diano la prova di aver effettuato la disinfestazione, o meglio la disinsettazione, noi – attraverso gli operatori – le disponiamo. E a mesi di distanza – osserva Vaia – mi sembra che questa azione ha ottenuto dei risultati, perché se è vero che c'è tendenzialmente un aumento dei casi d'importazione di Dengue, anche perché ci avviamo ovviamente alla stagione in cui la zanzara è molto presente, la cosa importante – conclude – è che nessun caso è autoctono e nessun ha dato una malattia severa". "Faccio un invito alle compagnie aeree e ai vettori aeroportuali affinché non prendano come vessatorie le misure anti-Dengue messe in campo dal ministero della Salute. Io ho incontrato e sto incontrando le compagnie e sto spiegando bene il senso di queste misure e di queste azioni – avverte Vaia – Capisco che possano creare indubbiamente anche qualche lavoro in più ma è teso al raggiungimento di un bene comune, al quale tutti dobbiamo tenere, cioè quella della tutela della salute pubblica. Oggi in Italia si viaggia in modo sicuro grazie proprio al contributo delle compagnie aeree e navali".  "Quindi, ci saranno dei piccoli fastidi o qualche incombenza in più, ma l'obiettivo è il grande risultato al quale tutti quanti dobbiamo essere legati. Ricordo, che durante la pandemia Covid l'aeroporto di Fiumicino è diventato lo scalo più sicuro d'Europa grazie alle misure che all'epoca mettemmo in campo e che Spallanzani suggerimmo. Tutto il sistema deve unirsi per rilanciare un messaggio di sicurezza a chi viaggia e viene in Italia attraverso gli aerei e le navi", rimarca il direttore.  "Noi ci muoviamo in questa direzione e vogliamo continuare a farlo perché la prevenzione sia effettivamente attrice possibile del cambiamento – auspicabile in Italia – di paradigma: mai più lutti nel nostro Paese. Noi siamo pronti", conclude.    —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)