Il Senato statunitense vota l’abrogazione dell’autorizzazione alla guerra in Iraq

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La decisione di muovere una guerra in Iraq nel 2003 si è poi saputo essere stata basata su una menzogna: che Saddam Hussein possedesse delle armi di distruzione di massa.

Così, il Senato USA ha votato per abrogare la risoluzione che ha dato il via libera a quell’invasione, uno sforzo bipartisan per restituire al Congresso un potere bellico fondamentale 20 anni dopo un’autorizzazione che molti considerano un errore.

I morti iracheni sono stimati in centinaia di migliaia e quasi 5.000 truppe statunitensi sono state uccise in guerra dopo che l’amministrazione del presidente George W. Bush aveva falsamente affermato che Saddam Hussein stesse accumulando armi di distruzione di massa.

Le conseguenze di quella decisione sono state viste nella presa del potere di al Qaeda, nella diffusione del terrorismo e nell’instabilità in Iraq, nell’avvento dello Stato Islamico. I senatori hanno votato 66-30 per abrogare la misura del 2002 e anche l’autorizzazione del 1991 che sanciva la guerra del Golfo guidata dagli Stati Uniti.

Se approvata dalla Camera, l’abrogazione non dovrebbe avere ripercussioni sugli attuali dispiegamenti militari, ma i legislatori di entrambi i partiti stanno cercando sempre più di riprendersi i poteri che il Congresso ha concesso alla Casa Bianca in materia di attacchi e dispiegamenti militari degli Stati Uniti. Un senatore ha ricordato che sarebbe la prima volta in più di 50 anni che il Congresso abroga un voto sui poteri di guerra, da quando, all’inizio degli anni ’70, fu abrogata la risoluzione del Golfo del Tonchino che autorizzava la forza militare in Vietnam.

L’amministrazione del presidente Donald Trump ha citato la risoluzione sulla guerra in Iraq del 2002 come parte della giustificazione legale per l’attacco di un drone statunitense del 2020 che ha ucciso il generale iraniano Qassim Soleimani. Al momento, circa 2.500 truppe statunitensi rimangono in Iraq su invito del governo iracheno per assistere e consigliare le forze locali.

Un’autorizzazione separata del 2001 per la guerra globale al terrorismo rimarrebbe in vigore secondo il disegno di legge, che il Presidente Joe Biden ha già fatto sapere di voler sostenere.

Fonte: The Vision