Dino Magnabosco è il Sindaco di Montebello al secondo mandato e anche il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 8 Berica. Oltre al suo impegno civico, ci racconta con spirito chi è con un particolare aneddoto sulla sua persona…
Chi è Dino Magnabosco?
“Ho 50 anni, sono un libero professionista, sposato e padre di Elisa e Alberto. Oltre all’impegno civico, sono un grande appassionato di lettura e sport, soprattutto di calcio, che in gioventù ho praticato. Tifo Milan e Vicenza, ma quando posso seguo dal vivo anche le gesta delle nostre squadre locali, come il calcio e l’hockey pista. Un aneddoto riguarda il mio nome e cognome: visto che Magnabosco è un cognome lungo, mio padre, pensò bene di scegliere un nome breve anche per il timore che il mio nome venisse storpiato con un soprannome, quindi mi chiamò Dino. Il problema è che i miei amici non mi hanno mai chiamato Dino, ma hanno pensato bene di storpiare il cognome, chiamandomi “Bosco”. Gli sforzi di mio padre sono stati quindi inutili…”
A che punto è del mandato? Quali problemi sono stati risolti finora a
Montebello e quali sono ancora da risolvere?
“Nel prossimo mese di maggio si concluderà il primo anno del mio secondo mandato. Si tratta di un anno particolare perché, essendosi nelle ultime amministrative presentato solo il mio gruppo “Civica Montebello”, in Consiglio comunale non abbiamo l’opposizione. Il non avere un pungolo da parte della minoranza è però uno stimolo a fare ancora meglio, ascoltando i cittadini in modo ancora più approfondito e costante. I punti sicuramente più importanti riguardano l’avvio dell’iter progettuale per la nuova palestra del polo scolastico (che andrà a risolvere i problemi di spazio per la pratica dello sport in paese) e i lavori di miglioramento sismico ed efficientamento energetico della scuola primaria. La prossima importante opera pubblica da avviare sarà la pista ciclabile sovracomunale lungo il torrente Chiampo, che avrà il compito di estendere la rete per la mobilità alternativa e sostenibile”.
Il 3 febbraio scorso è nata la medicina di gruppo a Montebello. Quanto è importante questo fatto per il paese?
“Sì, la medicina di gruppo ha appena aperto i battenti. Per Montebello è una grande notizia. Se ne parlava da anni e finalmente questo obiettivo è stato raggiunto. Ringrazio l’Ulss 8 e i medici che hanno dato la loro disponibilità ad avviare questo servizio, il quale rappresenta veramente un salto di qualità per la sanità pubblica territoriale. I cittadini avranno infatti un punto d’appoggio qualificato, capace di erogare nuove prestazioni e aperto tutti i giorni feriali”.
Lei è anche presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 8 Berica. Quali sono le sfide per la nostra sanità? Quali risultati sono stati già ottenuti?
“È un incarico che ho accettato con grande entusiasmo e senso di responsabilità. Ci aspettano nei prossimi anni grandi sfide, prima fra tutte il completamento del nuovo ospedale unico dell’Ovest Vicentino. Ma sarà necessario anche focalizzare la nostra attenzione sulla salute pubblica, su tutte le questioni che riguardano il sociale, la disabilità e la terza età. In questi primi mesi ho dato la priorità al confronto con i colleghi, per creare una squadra coesa a servizio dei cittadini. Ora si tratta di tramutare i diversi progetti in realtà, ovviamente in stretta sinergia con l’azienda sanitaria”.
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