Il sindaco interviene all’assemblea dell’AVA: “Il vostro lavoro diventa una vera forma di difesa della città”

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

“L’albergo a Venezia è una delle strutture più importanti della città perché consente di controllare gli ospiti, con risultati positivi non solo in termini di fisco e di antiterrorismo, ma anche di decoro e di forma. Il vostro lavoro diventa una vera forma di difesa della città”. Con queste parole il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è intervenuto questo pomeriggio a Ca’ Sagredo all’assemblea sociale dell’associazione veneziana albergatori, a cui hanno partecipato anche il presidente dell’Ava Vittorio Bonacini e il direttore Claudio Scarpa. “Sugli affitti invece – ha precisato il primo cittadino – è necessario fare un distinguo tra gli appartamenti gestiti da operatori professionali, che s’incaricano di gestire il proprio ospite, di riceverlo, di fornirgli le informazioni necessarie e quelli invece i cui ospiti sono lasciati senza alcuna indicazione anche semplicemente sulla nettezza urbana e sulla quiete pubblica. L’importante – ha aggiunto il sindaco Brugnaro – è non perdere di vista il senso umile di cosa sia il turista per non fare la fine di Barcellona dove i turisti diventano nemici”.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i dati sull’offerta ricettiva nel Comune di Venezia e l’andamento della domanda turistica nel settore ricettivo.

I dati presentati dall’Ava relativamente al 2018 evidenziano che le presenze hanno visto un consistente calo al Lido di Venezia con un -31,30% e nella Riviera del Brenta con un -37,98%. Calo di presenze anche a Mestre-Marghera e Cavallino Treporti, rispettivamente del -15,62% e del -18,47%. Il Centro storico ha visto una diminuzione delle presenze del -7,43%.

I numeri della ricettività alberghiera ed extralberghiera crescono passando in Centro storico da 34.106 a 43.685, al Lido da 4.019 a 4.032, in Terraferma da 14.225 a 15.500.

“Anche nel 2019 stiamo registrando una flessione nelle presenze – ha commentato Vittorio Bonacini – in primo luogo perché c’è una sorta di disaffezione rispetto alle città d’arte, poi perché le spinte che avevamo ottenuto nel 2016 e nel 2017 derivavano da una instabilità nel bacino del Mediterraneo che aveva reso l’Italia una meta alternativa a destinazioni quali la Tunisia, l’Egitto e il Marocco. Venezia continua a soffrire una forma di gigantismo del turismo che spaventa il turismo più qualificato e residenziale. Serve immaginare delle situazioni alternative che possano arginare i flussi. Venezia è una città splendida che appartiene al mondo e al mondo deve essere tramandata. Per la prima volta in 30 anni, negli ultimi quattro anni, l’Amministrazione comunale ci sta provando. Dobbiamo migliorare il nostro brand, contribuendo alla vivibilità delle città d’arte ma anche i turisti devono fare la loro parte”.

A questo proposito il sindaco ha affrontato anche il tema del contributo di accesso “che non è un sistema per fare cassa, ma per evidenziare la delicatezza della città”.

Nel corso dell’assemblea sono stati infine insigniti con il premio Ava alla carriera tre operatori che hanno dedicato la loro vita alla professione.