Le colpe dei padri ricadono sui figli. E’ questa la massima che si deduce dalla circolare del Ministero della salute sulle vaccinazioni Chi non è vaccinato è escluso dalla frequenza di una scuola pubblica o privata. Diventa un untore, un pericolo pubblico. Lo stigma sociale si abbatte su bambini che hanno come colpa, il fatto di essere figli, di padri e di madri, convinti che una vaccinazione si traduca in un rischio per la salute. Secondo la Circolare del Ministero della salute, i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL devono prima invitare e poi convocare, per mezzo di raccomandata AR, i genitori i cui figli non sono in regola con la scheda vaccinale.Nel caso non si presentino, sono sanzionabili con un’ammenda che varia da cento a cinquecento euro. Ricordiamo che il 10 marzo è la data ultima per mettere in regola gli studenti con le dieci vaccinazioni obbligatorie. Se le famiglie non presenteranno a scuola il certificato che attesta la completa copertura o, in alternativa, l’appuntamento già preso con l’azienda sanitaria, inizia l’allontanamento dei bambini che frequentano asili nido e scuola dell’infanzia. Per le scuole dell’obbligo, oltre alle sanzioni, è previsto lo spostamento dell’alunno non vaccinato in una classe dove quasi tutti i compagni lo siano. Resta comunque il fatto che chi non è in regola con le vaccinazioni, entro la data del 10 marzo, deve essere escluso dalla scuola. Un allontanamento che, a metà dell’anno scolastico, appare come una misura crudele.
E’ questo il senso della lettera inviata dal Sindaco Achille Variati al Ministro Beatrice Lorenzin. Si tratta della richiesta di un posticipo, una deroga, almeno fino alla fine dell’anno scolastico in corso. Una richiesta che sa di buon senso. Una richiesta che è stata formulata anche dal Sindaco di Roma Virginia Raggi.
Il tema delle vaccinazioni è un argomento ingarbugliato, difficile. Di fatto c’è una contrapposizione ideologica che oppone il principio di libertà dell’individuo all’interesse superiore della collettività. La liberta di cui si parla è la libertà di disporre del proprio corpo, una delle libertà più antiche riconosciute essendo prevista (e tutelata) già nella Magna Charta Libertatum del 1215. Chiaramente la libertà individuale è un concetto che prevede la distanza tra la libertà dell’individuo e quella degli altri ma, tecnicamente, chi non è vaccinato non costituisce alcuna minaccia per chi lo è già. Il rischio semmai è la possibilità di trasmettere un’infezione, anche grave, a chi ha delle ridotte difese immunitarie o a chi, per svariati motivi, di salute ovviamente, non ha potuto vaccinarsi. Il morbillo, ad esempio, è bene ricordarlo, è un’infezione che può essere mortale. La stampa ha messo in risalto i casi di trasmissione d’infezioni in soggetti non vaccinati. Nei giorni scorsi, un bambino è stato ricoverato per tetano. Il tetano è un’infezione oramai rara che non si vedeva più da tempo, specie in bambini. Nell’aprile scorso una bambina, affetta da una cromosomopatia congenita, è morta di morbillo.
All’idea di libertà, si oppone la scienza che afferma l’efficacia preventiva dei vaccini. pertanto, di una contrapposizione tra scienza e superstizione, tra fake news e l’evidenza scientifica. Il punto pertanto è il seguente: si può imporre un trattamento sanitario, per quanto ragionevole e fondato su solide basi scientifiche, a chi non lo vuole? Non è forse il caso di affrontare un argomento come questo con la persuasione a un comportamento socialmente e moralmente corretto senza gli imperativi di cui la legge dispone? Che cosa è stato fatto realmente per persuadere, convincere e indurre i no vax a più miti consigli? Saranno forse fatte delle scuole lazzaretto?
C’è un’altra contrapposizione che vale la pena di menzionare: la differenza tra politici e amministratori. La consigliera regionale Alessandra Moretti e Jacopo Bulgarini d’Elci si sono schierati contro la posizione del loro sindaco. Chi scrive è a favore delle vaccinazioni ma è altrettanto contrario a questa sorta di contrappasso che colpisce i bambini. La verità sull’utilità dei vaccini non si discute. E’ tuttavia il modo col quale lo Stato s’impone che lascia perplessi. Il fatto che Variati si trovi oggi sulle stesse posizioni della Raggi e di Zaia ci induce a pensare che questa legge non sia una buona legge e che, almeno politicamente, e in particolare su quest’argomento, il centrosinistra abbia fallito.
E.P.