Arnoldo: dove è scritto che i fondi dormienti vanno a vittime di BPVi, Veneto Banca e 4 banche risolte? Lo prevede la legge 205 se Giuseppe Conte manterrà l’impegno di emanare il decreto attuativo… “dormiente”

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Sono sempre più numerosi i soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza, da Veneto Banca e dalle 4 banche risolte che, dopo la rivelazione da parte nostra della bozza di fatto secretata del decreto attuativo della legge 205 del 27 dicembre 205 (“per l’erogazione di misure di ristoro in favore di risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto… in ragione della violazione degli obblighi di informazione, – diligenza, – correttezza e trasparenza”) che ci fanno domande scrivendo alla alla nostra mail dedicata fondosocibanchevenete@vipiu.it e a cui rispondiamo direttamente. 


Cominceremo a pubblicare alcune risposte già inviate a partire da quella odierna ad Arnoldo sui “fondi dormienti”, chiave di volta della notevole entità dei fondi che si potranno e dovranno rendere disponibili.

 

Domanda 

Gentile Direttore Coviello,

da alcuni giorni leggo sulle pagine del suo giornale della polemica nata successivamente all’incontro del 20 agosto scorso, durante il quale ha illustrato la Legge 205 – 27 dicembre 2017, legge che dovrebbe occuparsi del rimborso o ristoro ai soci di Veneto Banca e della BPVi.

Sto cercando di chiarirmi le idee e le chiedo una precisazione:

si parla di rimpinguare l’esiguo – forse sarebbe meglio dire modesto – fondo attraverso i conti dormienti provenienti dalle banche e (forse anche) dalle assicurazioni.

Nella legge e nel decreto attuativo menzionati non trovo alcun riferimento in merito, perlomeno non diretto. A meno che non vi si faccia riferimento nelle premesse.

Quindi mi chiedo e Le chiedo: da dove esce questa idea? E’ una speranza sua o di alcuni altri interlocutori presenti all’incontro? Una promessa di chi ha scritto la legge? Oppure mi sfugge qualcosa nella lettura del testo della legge e del regolamento, che – giocoforza – implica l’adozione di tali fondi dormienti?

Se vorrà rispondermi, le sarò grato.

Cordiali saluti

Arnoldo

 

Risposta

Caro Arnoldo, grazie per seguirci ed ecco la risposta che pubblicheremo perché la sua domanda è la stessa di molti.

La legge 205 prevede al comma 1106:
Il Ministro dell’economia e delle finanze presenta una relazione alle Camere sullo stato di attuazione del presente comma

Al comma 1108 precisa: “Le risorse di cui all’articolo 1, commi 343 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per un importo di 12 milioni di euro per l’anno 2018 e di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021…

La norma istitutiva del Fondo indica, quindi, l’approvvigionamento dai conti dormienti (legge Tremonti 2005 n. 266 di cui sopra) mentre stabilisce che il Ministro dell’Economia e delle Finanza relazioni il Parlamento sullo stato di attuazione.

In gergo parlamentare ciò vuol dire “intanto vi indico la strada” e poi, secondo il fabbisogno che il ministro porterà periodicamente all’attenzione del Parlamento, si attingerà, senza che sia necessaria una norma di legge, per quanto serve nei limiti di quanto dei fondi dormienti è accumulato nel cassetto del MEF, cioè ad oggi e fino al 2016 incluso 1.574.205.439,98 di euro (la cifra è desunta dalla tabella N del rendiconto del Ministero dell’Economia validato al 31.12 2017) di conti correnti dormienti (diremo in questo caso non più “risvegliabili” in quanto decorsi i termini dei 10 + 10 anni di possibile richiesta di risveglio). Questa cifra è al netto delle polizze e degli altri strumenti finanziari regolari dalla legge 266, di cui andrebbe sollecitato il dato incrementale al MEF, e al netto dei fondi che ogni anno si riversano come dormienti in quel cassetto finora tenuto gelosamente chiuso e che fa parte di un “armadio” complessivo che fa la gioia di banche e assicurazioni per un importo complessivo stimato tra i 140 e i 190 miliardi di euro.

In un certo senso solo se il ministro non provvedesse a relazionare il Parlamento allora servirebbe una norma di legge specifica!

Quindi, da questo punto di vista, non ci sono più alibi:

– la promessa di risarcire i risparmiatori fa parte del programma del nuovo governo

– l’opposizione parlamentare è d’accordo

– tutti i partiti e movimenti del predente Parlamento il 27 dicembre 2017 hanno approvato la 205 che, poi, è stata confermata, per la procedura di emanazione del decreto da parte del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte (nella foto con rappresentati di alcune associazioni di soci), il 6 agosto scorso sempre all’unanimità da tutti i partiti e  movimenti, pur in presenza della nuova maggioranza di governo)

– da Bruxelles, al cui vaglio è passata la legge di bilancio, la 205 per l’appunto, già da gennaio scorso c’è il disco verde per il ristoro (mai la UE avallerebbe un “rimborso di azioni” mentre nella 205 è normata “l’erogazione di misure di ristoro in favore di risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia degli arbitri (Anac, ndr) in ragione della violazione degli obblighi di – informazione, – diligenza, – correttezza e trasparenza).

Quindi non ci sono ostacoli per il Governo a destinare al Fondo 1.574 milioni di euro dai soli conti dormienti altri fondi dormienti, ripeto, a parte.

Ad abundantiam c’è da dire che dei denari regolati dalla 266 art. 1 comma 343 (“per indennizzare i risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito, è costituito, a decorrere dall’anno 2006, un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Il fondo è alimentato con le risorse di cui al comma 345, previo loro versamento al bilancio dello Stato“) potevano in origine beneficiare le vittime di frodi finanziarie di cui sopra e, comma 344, “… anche i risparmiatori che hanno sofferto il predetto danno in conseguenza del default dei titoli obbligazionari della Repubblica argentina“. Con due estensioni successive possono pescare da quel fondo anche le “social card” e fondi per la ricerca.
Se non si attendono masochisticamente altre estensioni, visto che quelle attuali sono di modesta entità, i soldi della 266 (comma 345: “Il fondo è alimentato dall’importo dei conti correnti e dei rapporti bancari definiti come dormienti all’interno del sistema bancario nonché del comparto assicurativo e finanziario…”) è dei dei risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto.
Se solo i risparmiatori, tutti, inclusi i capi delle associazioni e i legali di varie “confessioni”, li volessero veramente… chiedendo a Giuseppe Conte di rispettare il suo impegno

Rimango a sua disposizione

Giovanni Coviello