Acquistare e mangiare i prodotti agroalimentari dell’orto, del caseificio o l’allevamento vicino a casa, non è solo una delizia per le cucine, ma un vero vantaggio per le tasche delle famiglie. I prodotti a km zero, a filiera corta, sono un’opportunità in termini economici, di gusto e di salute. In questo contesto il Veneto è da due lustri la prima regione italiana ad avere una normativa regionale di sostegno ai prodotti a “km zero”.
Questi alimenti, cosiddetti dalla campagna a casa, hanno quattro principali caratteristiche: la qualità, determinata dallo specifico ciclo produttivo delle stesse aziende agricole; la tradizione, espressa dalle singole abilità professionali locali; la stagionalità, in quanto i prodotti sono messi in vendita o consegnati allo stato fresco per il consumo; infine la sostenibilità ambientale, poiché la produzione fino alla distribuzione riduce notevolmente l’apporto di emissioni di gas a effetto serra.
Nel territorio vicentino fare la spesa dal contadino o in mercato vicino al suo podere significa entrare nel paradiso delle bontà: fattorie, cantine, malghe, aziende agricole, biologiche e biodinamiche sono i protagonisti dei numerosi “luoghi dei vicentini” del buon cibo.
Girando da Lonigo ad Asiago, da Bassano a Longare, le terre vicentine offrono panieri e prelibatezze di ogni genere: carne e formaggi, salumi, pollame, uova, frutta e verdura, olio extravergine d’oliva e vino.
Partendo dalla valle del Pasubio, dove la Sopressa vicentina D.o.p, a cui si è aggiunta la De.Co. (denominazione comunale), assume profumi e gusti quasi monumentali si passa in pianura, a Creazzo, dove troviamo il Broccolo fiolaro, un felice effetto dell’incrocio tra composizione del terreno e clima. Questo connubio ha destato l’interesse di Goethe, di passaggio a Vicenza. che, nel settembre del 1796, ritrasse, in uno schizzo personale, una bella venditrice di broccoli.
Dirigendosi, invece verso la zona di Asigliano Veneto, piccolo comune del basso vicentino, si può trovare un eccellente radicchio, un genere di cicoria di origine asiatica portata nel Quattrocento dai Veneziani, squisita per insalate e risotti.
Rientrando verso la zona Pedemontana, a Bassano, la famosa regina Grappa è affiancata da un re, l’Asparago bianco D.o.p., speciale per il suo gusto amaro dolce. La tradizione sostiene che sia stato scoperto casualmente nel Cinquecento. Si narra, che a seguito di una violenta grandinata, che aveva rovinato la parte aerea dell’asparago, venne recuperata, da un contadino, la parte rimasta sottoterra. Successivamente si riscontrò una sua particolare delizia e da allora si avviò la raccolta prima che spuntasse da terra.
Ai confini con la Provincia di Padova, a Noventa Vicentina, si entra in una porzione territoriale importante di produzione del Prosciutto Veneto, dall’aroma dolce e fragrante, mentre, proseguendo verso Vicenza, a Grumolo delle Badesse, da più di cinque secoli si coltiva un riso dai chicchi minuscoli introdotto dalle monache dell’Abbazia benedettina di San Pietro di Vicenza.
Ma il percorso delle ghiottonerie lambisce anche le lussureggianti colline dei monti Berici. Qui vi è la Val Liona ricca di boschi, sorgenti ed erbe aromatiche. Il metaforico padrone di casa, dal punto di vista gastronomico, è un prosciutto dolce affumicato che risale ad una millenaria lavorazione del suino senza osso, introdotto dai pastori Cimbri. Puntando a Nanto e comuni limitrofi si può trovare il raffinato “aglio dei ricchi”, chiamato il Tartufo dei Berici.
A Marostica città della famosa partita a scacchi, si può beneficiare del frutto del paradiso, la ciliegia, prima in Italia ad aver ottenuto il marchio di riconoscimento europeo I.G.P. Non si può concludere questa immaginaria navigazione, a km zero, con l’importante ruolo dell’olio extravergine d’oliva Dop Veneto Berico – Euganeo e Veneto del Grappa . Alcune fonte storiche riportano nella zona di Pove del Grappa la presenza dell’olivo in un inventario delle proprietà terriere di Ezzelino da Romano.
E il vino? Nel vicentino il nettare di Bacco è da sempre una certezza di piacere. Non c’è strada della Provincia Berica in cui non si incrocino aziende vitivinicole e cantine. La coltivazione delle viti nella cultura vicentina gode di importanti tradizioni millenarie e di una grande attenzione alla produzione del vino considerata anche dal grande architetto Andrea Palladio, che in alcune sue famose ville, ha progettato le cantine, costruendole sottoterra, lontane da rumori e odori, impostando architettonicamente la prima ordinata organizzazione della vinificazione.
Tutto questo patrimonio per il palato costruito dalle mani dell’uomo e della natura forse ha dato origine ad un “vecio proverbio visentin”:
Polenta nova e osei de riva, vin de grota e zente viva.
Polenta fresca e uccelli di passo, vino di cantina e gente allegra.
L’articolo Il territorio Berico e il Km Zero. A caccia di origini e storie di cibo autentico sono ben di più i km che si possono percoirrere proviene da L’altra Vicenza.