Working Title Film Festival presenta in prima visione cittadina il film “Il Varco” (70’, Italia, 2019) di Federico Ferrone e Michele Manzolini, co-sceneggiato dallo scrittore Wu Ming 2 e con voce narrante di Emidio Clementi della band cult bolognese Massimo Volume. Il film, co-prodotto da Kiné con Istituto Luce, è stato presentato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia nella categoria Sconfini, è stato anche in concorso al Salina DOC Fest e ha ricevuto menzione speciale della giuria al 37° Annecy cinèma italien.
Prosegue così la collaborazione tra il festival del cinema del lavoro e la storica sala vicentina, inaugurata con la quarta edizione del festival che si è conclusa il 5 ottobre. Questa volta l’occasione è la rassegna “Odeon L@b – Documentari” curata da Denis Lotti, che accoglie due proposte targate Working Title Film Festival. La prima è “Il Varco”, che sarà presentato in sala dal regista Michele Manzolini, che dialogherà con la direttrice artistica di WTFF Marina Resta e con il pubblico, mercoledì 6 novembre alle 20.30 alla Sala Lampertico del Cinema Odeon. Il giorno successivo, giovedì 7 novembre alla stessa ora, la replica. I biglietti interi costano 5,50 euro, con riduzione a 4,50 euro per abbonati Filmstudio, Cineforum, giovani fino ai 29 anni, Carta 60. L’abbonamento alle 8 proiezioni della rassegna costa 32 euro.
“Il Varco” è un oggetto ibrido, a cavallo tra documentario e finzione. È un film di montaggio, interamente costruito con materiali d’archivio provenienti sia da fonti “ufficiali”, l’Istituto Luce, sia da fonti private, l’archivio di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia. Sulla base di questo materiale documentario, che racconta in presa diretta la spedizione italiana in Russia del 1941 e la disastrosa ritirata che la segue, i registi innestano un racconto di finzione, ma ispirato a diari, racconti e testimonianze reali, scritto insieme allo scrittore Wu Ming 2 e interpretato dalla voce di Emidio Clementi, scrittore e cantante della band Massimo Volume.
Un soldato italiano parte per il fronte sovietico. L’esercito fascista è alleato di quello nazista, la vittoria appare vicina. Il convoglio procede tra i canti e le speranze. La mente del soldato torna alla malinconia delle favole raccontategli dalla madre russa. A differenza di molti giovani commilitoni, lui ha già conosciuto la guerra, in Africa, e la teme. Il treno attraversa mezza Europa, avventurandosi nello sterminato territorio ucraino. All’arrivo dell’inverno l’entusiasmo cade sotto i colpi dei primi morti, del gelo e della neve. I desideri si fanno semplici: non più la vittoria, ma un letto caldo, del cibo, tornare a casa. L’immensa steppa spazzata dalla tormenta sembra popolata da fantasmi.