Il vescovo Brugnotto alla veglia ecumenica per la cura e la salvaguardia del creato, domani sera a Monte Berico

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veglia ecumenica per il creato con il vescovo brugnotto

Anche il vescovo della diocesi di Vicenza Giuliano Brugnotto parteciperà, domani 4 ottobre alle 20,30 nella basilica di Monte Berico, alla veglia di preghiera ecumenica per la cura e la salvaguardia del creato. Il vescovo Brugnotto partecipa alla celebrazione assieme alle guide religiose non cattoliche delle Chiese Cristiane Ortodosse, Metodista e Valdese presenti nel territorio della diocesi berica.

Don Matteo Zorzanello, direttore dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro ha ricordato che la preghiera per il creato è da diversi anni un appuntamento ecumenico che coinvolge tutta la diocesi, probabilmente per un’aumentata sensibilità nei confronti dell’ambiente che si è sviluppata a partire dagli anni duemila la quale: “Ha contribuito nei credenti a sentire la necessità di sostenere le azioni per la salvaguardia e la cura dell’ambiente anche con la preghiera. Quest’ultima diventa anche lo spazio nel quale chiedere perdono per i diversi peccati legati all’ecologia che le attuali generazioni compiono”.

Don Gianluca Padovan, delegato per il Servizio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso ha poi sottolineato il fatto che questa preghiera sia condivisa tra tutti i cristiani: “Alcune chiese riformate e ortodosse – ha affermato – hanno una grande sensibilità sul tema ecologico e possono contaminare positivamente le altre chiese sorelle. Condividere momenti forti come sarà quello di venerdì sera permette di tessere legami sempre più stretti con le diverse chiese cristiane presenti in diocesi. Vediamo che da questi legami nascono relazioni profonde, di rispetto e amicizia, valori di cui oggi c’è particolare bisogno”.

Il vescovo Brugnotto ha concluso ricordando il richiamo di Papa Francesco ad amare la creazione: “Quando si ama qualcuno o qualcosa – ha detto -, si trovano modi creativi per tutelare e valorizzare quella realtà. Anche rispetto al creato abbiamo bisogno di re-inventare un modo di vivere la relazione, iniziando dalla quotidianità fino alle esperienze eccezionali. E’ molto significativo condividere questi momenti con i fratelli e sorelle di altre chiese cristiane: questo modo ci incoraggia, non ci fa sentire soli e ci dà il coraggio di osare passi nuovi”.