Il vescovo della diocesi di Vicenza Giuliano Brugnotto ha celebrato questa mattina la Messa per i detenuti ospiti della casa circondariale di Vicenza “Filippo Del Papa”. Con lui hanno concelebrato il cappellano del carcere don Gigi Maistrello e padre Hiagi Motofaga, missionario verbita che presta servizio nella stessa struttura.
Alla liturgia, animata da una decina di cantori e musicisti del coro di San Pio X, hanno assistito una sessantina di detenuti, oltre che una cinquantina tra dipendenti, collaboratori e volontari. E proprio ai volontari il Vescovo ha rivolto un ringraziamento, sottolineando l’importanza del loro servizio e il loro ruolo di ponte tra la realtà carceraria e il mondo esterno.
Mons. Brugnotto si è poi soffermato sul vangelo letto durante la messa, dedicato alla figura di Zaccaria, incredulo davanti alla promessa di Dio che la moglie Elisabetta avrebbe avuto un figlio, pur essendo entrambi in età avanzata e per questo privato della parola fino alla nascita del figlio Giovanni (il futuro Battista). Ebbene, il Vescovo ha evidenziato proprio la reazione incredula dell’uomo, anche se credente, alle promesse di Dio: “Crediamo più ai disastri che combiniamo che alle possibilità di riscatto per la nostra vita – ha affermato Brugnotto -. Dio crede invece molto più di noi che la nostra vita possa essere davvero buona con delle scelte che la cambiano in positivo”. Un messaggio di speranza ribadito dal pensiero che “Dio vuole per noi una vita sempre generativa, che non distrugge, ma che genera sempre”.
Il vescovo ha poi spiegato la presenza in carcere di una copia della statua della Madonna di monte Berico: è stata una sua iniziativa, perché Maria, che ha creduto alle promesse di Dio, è “una stella di speranza”, e per questo la sua immagine più iconica per i vicentini è stata portata in questi mesi in tutte le parrocchie della diocesi come preparazione al giubileo che la Chiesa vicentina vivrà nel 2026. A proposito di Giubileo, mons. Brugnotto ha ricordato che per il quello ordinario del 2025, che verrà aperto il prossimo 24 dicembre, tra i segni di speranza suggeriti dal Pontefice vi sono anche richieste di maggiori attenzioni a chi vive in carcere, come la realizzazione di progetti che promuovano la vita.
La direttrice della casa circondariale di Vicenza, dott.ssa Luciana Traetta, ha augurato a tutti i presenti di “poter fare sempre meglio nel 2025” prima di leggere una citazione di papa Francesco che ricorda l’amore di Dio per ogni persona.
Dopo la celebrazione, per i detenuti c’è stato un piccolo concerto della band musicale “Margine” di Pesaro, seguito dal “Pranzo d’Amore” realizzato da Caterina Rossi, chef del ristorante “Alla pergola da Piero”. “Si tratta di un’iniziativa realizzata in circa 40 carceri italiane oggi alla quale anche noi abbiamo voluto partecipare. Siamo l’unico carcere del Veneto in questa occasione e speriamo che l’esperienza si possa ripetere”, ha spiegato la dott.ssa Traetta.