Rete criminale per sversamento rifiuti reflui domestici nella rete fognaria scoperta dalla GdF

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rifiuti rete fognaria
rifiuti nella rete fognaria

Guardia di Finanza: scoperto in provincia un diffuso fenomeno di illecito sversamento di rifiuti reflui di provenienza domestica nella rete fognaria pubblica. Denunciate otto persone e sequestrate sei autobotti utilizzate per gli spurghi e valori patrimoniali per 400.000 euro.

Il Comando Provinciale di Vicenza ha in corso di esecuzione, mercoledì 22 gennaio 2020, l’operazione di servizio denominata “CLOACA”:

I finanzieri  del Nucleo PEF di Vicenza hanno sviluppato un’indagine, dapprima d’iniziativa e poi su delega della locale Procura della Repubblica, che ha portato ad accertare che, in maniera sistematica, i conducenti di autobotti di proprietà di cinque imprese operanti nel territorio vicentino [un vero e proprio fenomeno criminale] utilizzate per lo spurgo dei pozzi neri, invece di smaltire correttamente il rifiuto liquido presso i previsti impianti di depurazione autorizzati, sversavano illecitamente i liquami trasportati (costituiti da reflui urbani di provenienza domestica) nei pozzetti e/o tombini della rete fognaria di vari Comuni della provincia.

Al riguardo, sono stati appurati, attraverso tecniche d’indagine tradizionali (servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizione di riprese video-filmate e rilievi fotografici, nonché escussione in atti di persone informate sui fatti), 106 casi di illecito sversamento di liquami in pozzetti e/o tombini della rete fognaria pubblica. Le condotte di cui sopra integrano il reato di cui agli artt. 81 cpv, 110 c.p. e 192, commi 1 e 2 del D.Lgs. 152/2006 (cosiddetto “Codice dell’ambiente”), sanzionato dall’art. 256, comma 2 dello stesso Decreto, in relazione al quale sono stati deferiti all’A.G. n. 8 soggetti titolari/soci delle suddette imprese operanti nel settore della raccolta delle acque di scarico.

Nel corso dell’investigazione, inoltre, è stato riscontrato che, al fine di ridurre illegalmente i costi aziendali, una delle imprese investigate si approvvigionava di acqua pubblica sottraendola da idranti antincendio siti nel territorio provinciale, così concretizzando la fattispecie di reato di furto aggravato d’acqua.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Vicenza, condividendo la ricostruzione investigativa effettuata, elaborata dal Nucleo PEF di Vicenza e prospettatagli dalla locale Procura della Repubblica, ha quindi emesso un Decreto di sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. finalizzato alla confisca di valori patrimoniali in capo alle imprese investigate strumentali per porre in essere l’illecita attività, per un valore complessivo stimato in 400.000,00 euro.

Contestualmente, la Procura della Repubblica di Vicenza ha disposto la perquisizione degli uffici delle cinque imprese in disamina e dei rispettivi rappresentanti, al fine di rinvenire ulteriori elementi probatori anche in relazione a fatti di evasione fiscale per il mancato rilascio della documentazione fiscale relativa alle prestazioni di servizio rese ai privati dietro corrispettivo e, quindi, per l’omessa indicazione in dichiarazione dei pertinenti ricavi.