Con crescente preoccupazione – è scritto in un comunicato di CGIL CISL UIL Vicenza – osserviamo come la convivenza fra cittadini italiani e cittadini stranieri stia scivolando dall’integrazione all’assimilazione, dalla regolazione del conflitto alla sua enfatizzazione, dalla fiducia alla paura, dall’inclusione all’emarginazione.
Eppure c’è un luogo che frequentiamo dove la convivenza e l’integrazione di culture, lingue, bisogni e speranze viene costruita giorno dopo giorno; è il luogo di lavoro: la fabbrica, la bottega, il negozio, la casa, la strada.
E questo avviene in un’Italia che invecchia; dove le condizioni di precarietà ed insicurezza del lavoro costringono anche all’emigrazione.
Ci preoccupa il clima di crescente sfiducia ed ostilità nei confronti delle organizzazioni che operano nell’aiuto e nel soccorso e delle organizzazioni ed enti che operano nella solidarietà, nell’accoglienza, nella promozione dell’inserimento sociale e lavorativo.
Temendo che il protrarsi di situazioni di conflitto finisca con l’erodere le basi della nostra convivenza e della nostra democrazia diviene urgente l’attivazione di iniziative per:
– la promozione dei corridoi umanitari;
– la programmazione e la gestione della migrazione economica e per lavoro;
– la costruzione di politiche di accoglienza, di sostegno e di accompagnamento al lavoro di chi si trova in situazione di fragilità e di disagio;
– la revisione delle norme e delle pratiche che ostacolano l’accesso al lavoro agli stranieri, ed ai disoccupati.
Per questo motivo facciamo un appello per poter iniziare a costruire con il contributo di tutti un percorso che ci conduca verso una società meno diseguale; più aperta e solidale.