Figli di immigrati senza pediatra, Regione Veneto condannata per discriminazione

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La Regione Veneto è stata condannata a garantire il pediatra anche ai bimbi stranieri. Il giudice Margherita Bortolaso del tribunale di Venezia il 19 ottobre ha condannato la Regione Veneto e l’Ulss 3, difese dagli avvocati Franco Botteon, Emanuele Mio e Chiara Cacciavillani, per discriminazione. L’ Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione – Associazione di promozione sociale (Asgi) aveva infatti agito in giudizio contro la Regione Veneto con ricorso ex art 28 Dlgs 150/2011 depositato il 31.7.2020 quale ente attivo nella lotta alle discriminazioni per ragioni di razza e origine etnica, denunciando come discriminatorio il diniego da parte di Ulss 3 Serenissima e Regione Veneto di iscrizione ordinaria, obbligatoria, al Sistema Sanitario Nazionale dei cittadini stranieri minori di età irregolarmente soggiornanti, sia comunitari che extracomunitari.

La sentenza “accerta il carattere discriminatorio del mancato riconoscimento a favore dei cittadini stranieri minori di età irregolarmente soggiornanti, sia comunitari che extracomunitari, di un servizio ambulatoriale pediatrico pubblico accessibile gratuitamente equiparabile al pediatra di libera scelta cui dà diritto l’ iscrizione al SSN” e “condanna Regione Veneto e Ulss 3 Serenissima a rimuovere la discriminazione riconoscendo tale servizio, quanto alla Regione Veneto nell’ ambito delle linee guide in sede di programmazione e organizzazione dei servizi sanitari, e quanto alla Ulss3 Serenissima in sede di approntamento dei medesimi servizi“.

Una vergogna, non si può definire in altro modo, che ricade in capo alla dirigenza veneta per aver anche solo pensato di lasciare dei bambini innocenti senza pediatra, obbligandoli a passare ogni volta per il pronto soccorso – commenta Giacomo Stiffan, segretario del Partito Democratico di Santorso -. Bambini privati dell’assistenza di base, della cura ordinaria e del monitoraggio della crescita, con l’unica colpa di essere stranieri irregolari, senza distinzione tra europei ed extracomunitari. Finalmente il tribunale di Venezia ha messo fine a questa ingiustizia“.


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