Immigrato con tubercolosi nel vicentino? Potere al Popolo: “vicenda montata ad arte sul GdV”

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Nei giorni scorsi alcuni giornali locali – scrive in una nota stampa Potere al Popolo Vicenza – hanno emesso diversi comunicati sul fatto del giovane migrante nero, sparito da una struttura di accoglienza di Sandrigo, ammalato di Tubercolosi. I primi articoli, apparsi l?11 di settembre sul Giornale di Vicenza e sul Gazzettino, hanno comunicato che il presidente del Consiglio del Veneto, Roberto Ciambetti, era molto preoccupato di questo fatto che avrebbe provocato il diffondersi della Tbc. 

Il fatto era diventato anche un caso nazionale, poichè aveva suscitato grande ira nel ministro dell’Interno Matteo Salvini.  Si comunicava che i casi di Tbc nel vicentino in tre anni erano quasi triplicati.

Il 12 settembre il sindaco di Sandrigo Giuliano Stivan, rincara la dose in un intervista al G.d.V. nella quale dichiara che lo aveva saputo solo il giorno prima dal G.d.V., nessuno lo aveva avvisato, tanto meno la Coop. Aurora che gestisce i 30-35 ospiti della struttura di accoglienza. Ne valutava la messa in quarantena di tutta la struttura, poiché è il responsabile sanitario dei cittadini di Sandrigo.
Ma il giorno dopo, il 13 settembre, come per incanto si chiarisce quasi tutto.
Il G.d.V. titola ?Niente profilassi ? Non c?è contagio?. E questo afferma anche il Corriere del Veneto.
La dott.ssa Paola Costa responsabile del Servizio di Sanità dell?Ulss 8 Berica dichiara: Nessun problema, il giovane era stato ricoverato in ospedale il 2 luglio e dimesso guarito, il 18 luglio, ma dal 25 luglio se n?era andato spontaneamente dalla struttura, uscendo dal programma di accoglienza. Ed il Direttore sanitario dell?Ulss 8 Berica ha dichiarato che non c?è alcuna emergenza tubercolosi e lo stesso ha dichiarato la ministra della Salute.
Bene! Si può affermare, risolto il dilemma. Scampato pericolo!
Ma rimangono tante domande alle quali chi ha il merito di queste comunicazioni dovrebbe dare risposta. 
Da comunicati successivi sulla stampa locale, risulta evidente che la vicenda è stata montata ad arte, poiché l?Ulss 8 Berica afferma di aver informato subito del fatto, fin da luglio, le autorità competenti, e gestito il fatto attuando tutti i protocolli imposti dalla Regione Veneto.
Si può pertanto affermare che si sono raccontate tante bugie e bastava molto poco, bastava informarsi prima, per evitare di mettere tanto in allarme tanti cittadini, alimentando odio, senza alcuna motivazione, nei confronti dei migranti neri.

In quei giorni sono apparsi comunicati in facebook  col seguente tono : “Ghe demo fogo”.