La criminalizzazione sistematica dell’immigrazione da parte delle autorità italiane: il punto di The Vision

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Immigrazione
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(Fonte The vision) Nell’ultimo decennio l’Italia ha portato avanti una campagna sistematica di criminalizzazione dell’immigrazione e dei richiedenti asilo, riempiendo le carceri di persone innocenti usate come capro espiatorio di un sistema criminale (altri articoli tratti da The Vision, ndr). La denuncia è contenuta in un report pubblicato di recente dalle tre associazioni Alarm Phone, Borderline Sicilia e Arci Porco Rosso.

“Abbiamo esaminato oltre mille processi e raccolto la testimonianza delle centinaia di persone coinvolte. Abbiamo parlato con gli imputati accusati di essere scafisti, gli avvocati, i giudici, gli agenti di polizia e della Guardia costiera per portare in luce un sistema diffuso in Italia per criminalizzare i migranti”, scrivono i relatori del documento sull’immigrazione.

Secondo i dati da loro raccolti, le autorità italiane dal 2013 avrebbero arrestato più di 2500 migranti con l’accusa di traffico di esseri umani o favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In gran parte dei casi si tratta di migranti costretti con minacce di morte o dalla mancanza di denaro per pagare i veri trafficanti a prendere il controllo delle imbarcazioni una volta entrate nelle acque territoriali italiane. Le tre organizzazioni denunciano che in molti processi i testimoni sono stati persuasi dagli inquirenti a testimoniare contro i presunti scafisti con la promessa di ricevere permessi di soggiorno o altri trattamenti di favore per sveltire le pratiche burocratiche a loro carico.

Se in diverse occasioni i giudici riconoscono lo stato di necessità per cui hanno agito gli imputati, quelli condannati rischiano pene detentive che possono arrivare anche a 15 anni di carcere. I processi in corso sono centinaia, e dal 2013 24 persone sono state condannate con pene superiori ai dieci anni; altre sei all’ergastolo. “Questo accade quando uno o più migranti muoiono durante il viaggio. In quel caso chi conduce l’imbarcazione è accusato di omicidio. Così la giustizia si trasforma in una macchina che rischia di distruggere la vita di queste persone per sempre”, ha detto Maria Giulia Fava dell’Arci Porco Rosso.


 

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