Immobile “Vida”: una nota dell’Amministrazione comunale

129
Comune di Venezia
Comune di Venezia

In questi giorni sono apparse sugli organi di stampa una serie di notizie inerenti l’immobile denominato “Vida”, ubicato in Venezia Campo San Giacomo dell’Orio Santa Croce 1506 – 1507, e contemporaneamente gli uffici comunali risultano destinatari di decine di segnalazioni su possibili abusi edilizi, effettuate da diversi cittadini, relativi al civico in oggetto, tutte identiche nel contenuto. Come appreso dai media, in occasione di un incontro aperto tenutosi lunedì scorso organizzato da un comitato cittadino, pare che siano stati consegnati ai partecipanti moduli per effettuare tali segnalazioni e che sia stata preannunciata la presentazione di “una valanga” di esposti. Si ritiene opportuno, pertanto, chiarire la situazione relativa all’immbile in questione al fine di evitare fraintendimenti e scorrette informazioni al riguardo.

Con riferimento alle pratiche e atti relativi ad interventi in corso sull’immobile in questione, l’Amministrazione precisa quanto segue:

Il Settore Sportello Unico Edilizia, con nota pg 2018/150750 del 26/03/2018, a seguito di richiesta presentata in data 08/03/2018 pg 2018/122650 dall’avvocato Bartolomeo Suppiej delegato dal signor Alberto Bastianello quale proprietario dell’immobile, non ha potuto che confermare che quell’immobile ha destinazione d’uso commerciale, in quanto tale destinazione risutava in essere già alla data del 31/05/1996. Tale destinazione era già stata ribadita nel 2005 dall’allora Direzione Sviluppo del Territorio e Mobilità – Ufficio Gestione Urbanistica, a seguito di specifica richiesta presentata dalla Regione Veneto in data 25 gennaio 2005. L’attuale Amministrazione, pertanto, non ha promosso alcun cambio di destinazione.

Detto ciò, si evidenzia che l’immobile è vincolato ai sensi della parte II del D.lgs 42/2004; pertanto eventuali opere, anche nel caso in cui si configurassero come interventi di manutenzione ordinaria, senza quindi la necessità di ottenere alcun titolo abilitativo edilizio, devono acquisire apposito parere favorevole della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Pasesaggio di Venezia e Laguna del MiBAC.

Il proprietario nel 2018 ha presentato un progetto di adeguamento fognario ai sensi della legge 206/95. Negli elaborati progettuali, il professionista ha indicato l’uso potenziale dell’immobile al solo fine di valutare che il manufatto fognario abbia le dimensioni minime richieste dalla normativa di settore. In particolare il progetto prevede la costruzione dell’impianto fognario (due fosse settiche e due condense grassi) a servizio di un potenziale ristorante da realizzare al piano terra (sub. 7) e di un appartamento al primo piano (sub. 2). L’approvazione, avvenuta con atto 2018/0612832 del 19/12/2018, riguarda esclusivamente gli aspetti depurativi dello stesso e la qualità dello scarico dei reflui in laguna, sulla base degli elaborati depositati e sottoscritti da professionisti abilitati.

Da un punto di vista formale, il progetto di adeguamento è un adempimento “ambientale” fondato sulle norme dettate dalla Legge Speciale di tutela della città. La sua approvazione dal parte del Comune è, dunque, un atto propedeutico nonchè dovuto, per la presentazione di qualsivoglia pratica edilizia o commerciale, ma non sostituisce visti, pareri, autorizzazioni o altri atti eventualmente necessari per la realizzazione dell’intervento sotto i restanti profili (paesaggistico, edilizio o commerciale in particolare) e tali elementi sono ben specificati nel provvedimento rilasciato.

L’appartamento al piano primo è stato invece oggetto di Cila (Comunicazione inizio lavori asseverata) in sanatoria pg 2018/478781 del 05/10/2018 presentata dall’Aulss 3 Serenissima, in qualità di precedente proprietario dell’immobile per “Avvenuta esecuzione di modifiche interne in difformità alla planimetria catastale del 1939”.

Con riferimento alle diverse segnalazioni che stanno arrivando agli uffici competenti, relative alla presunta realizzazione di “opere edilizie di straordinaria manutenzione volte alla trasformazione dell’unità edilizia in esercizio commerciale – ristorante” dell’unità immobiliare sita al piano terra di Santa Croce n. 1507, in data 16/07/2019, i tecnici comunali hanno eseguito un sopralluogo di verifica. Tale sopralluogo, eseguito alla presenza del Direttore dei Lavori e del rappresentante dell’impresa esecutrice ha permesso di rilevare che, allo stato attuale, sono state eseguite esclusivamente opere di manutenzione ordinaria relative a saggi all’intonaco risanante delle pareti, saggi alla pavimentazione interna dei locali e lievo dei controsoffitti, come da Autorizzazione della Soprintendenza ABAP, ai sensi degli artt. 20 e 21 del D.Lgs. 42/2004, prot. n. 2019/1392 del 29/01/2019

Per quanto concerne invece gli aspetti commerciali, si ricorda che, in base alla nuova normativa voluta da questa Amministrazione comunale, non sono possibili nuove aperture di attività nei civici in oggetto, né di attività di somministrazione assistita tipo take away, né di nuovi pubblici esercizi che fanno parte della microzona di San Giacomo, diventata con delibera solo nel 2018 “ambito di tutela”. All’interno di quest’area sono possibili solo trasferimenti di attività nel rispetto dei criteri di qualità previsti e con il massimo punteggio definito dalla regolamentazione, come previsto dalla Deliberazione di Consiglio Comunale n° 34/2018 (Regolamento per le attività di somministrazione alimenti e bevande) votata da questa Amministrazione.

Relativamente all’area esterna, nel 2009, con delibrazione n° 147/2009 era stato approvato nel “pianino” di Campo San Giacomo un plateatico a disposizione dell’immobile “Vida”. Tuttavia, questa Amministrazione, con la Deliberazione di Giunta comunale n° 283/2016 ha adottato un nuovo “pianino” di Campo San Giacomo che – al contrario – ha completamente eliminato il plateatico antistante i civici 1506/1507, sostituendolo con un’area cosiddetta ludica. Tale provvedimento, frutto di una precisa scelta della Giunta, ha pertanto eliminato la possibilità di attività esterne all’immobile, lasciando quell’area di Campo San Giacomo alla pubblica fruizione, in particolare dei più piccoli.