“Immuni App” tra Copasir e Servizi segreti, anche cinesi. Zaia vuole obbligo e testarla, in Olanda dati resi pubblici per errore

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Matteo Danieli, il secondo da sinistra, con i tre amici fondatori di Bending Spoons
Matteo Danieli, il secondo da sinistra, con i tre amici fondatori di Bending Spoons

L’App Immuni sviluppata dal vicentino Matteo Danieli e da tutto il gruppo di Bending Spoons sta diventando un caso sempre più vasto. Ora interviene anche il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica con la richiesta di interpellare i Servizi segreti italiani per analizzare pro e contro sui dati personali a rischio.

Il vicepresidente del Copasir Adolfo Urso (FdI) ha parlato anche dei Servizi segreti cinesi per “proteggere i nostri dati, di imprese e cittadini, da possibili incursioni malevole“. Mentre il presidente leghista del Veneto Luca Zaia sostiene che l’App Immuni dovrebbe essere resa obbligatoria, chiedendo di testarla tra gli abitanti della Regione.

Intanto una delle applicazioni attivate in Olanda per il tracciamento dei contagi ha subito una “falla” rendendo pubblici nomi, email e password per un un errore umano già risolto, secondo quanto spiegato dai creatori dell’App.

Sta prendendo piede, però, anche l’idea del tracciamento per il Covid attraverso i braccialetti elettronici, già in sperimentazione in alcuni Stati.


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