Impatto ambientale ai Pomari, comitato residenti ricevuto in commissione Via: “due nuovi centri commerciali non servono”

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Pomari
pomari area che il comitato difende
pomari area che il comitato difende foto di Maurizio Morelli

Questione inquinamento e cementificazione al quartiere Pomari di Vicenza. Il Comitato Pomari, con Circolo Noi S. Lazzaro, Civiltà del Verde e Legambiente, saranno ricevuti in Commissione Via. “Prosegue l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale iniziato nel 2019 su richiesta di Agrifutura srl, (Incos Italia), per la realizzazione di due Centri Commerciali nel quartiere Pomari con superficie di vendita di oltre 12.400 mq che ospitano quattordici negozi complessivi. Lo scorso anno sono state presentate dalle nostre associazioni e altri soggetti privati e pubblici, compresi Provincia (commissione V.I.A.) e Comune di Vicenza, decine di osservazioni al progetto per modificarne parti, chiederne la riformulazione o portare nuovi studi. A fine anno sono giunte le controdeduzioni della proprietà e giovedì prossimo 18 marzo, su nostra richiesta, ci sarà un ulteriore confronto dove porteremo ulteriori osservazioni su parti non soddisfacenti delle modifiche apportate”.

pomari centri commerciali
pomari centri commerciali foto di Maurizio Morelli

“Si legge nella documentazione di progetto che le aree verdi incolte, circa 3,5 ettari, su cui si chiede l’autorizzazione a costruire vengono considerate in stato di abbandono e degrado e pertanto gli interventi edilizi andrebbero a riqualificarle: sono affermazioni che non tengono in considerazione che quei terreni hanno un potenziale ecologico e ambientale importante, aree preziose che in passato erano destinate a ospitare il Parco Natura Urbana, un’area verde da anni richiesta dal quartiere. Non è condivisibile nemmeno l’assunto che il mercato richieda nuovi spazi di vendita perché gli studi di settore registrano negli ultimi anni cessioni delle attività con percentuali a doppia cifra. È facile pronosticare perciò che l’apertura di negozi nei due centri commerciali aggravi la situazione di quelli esistenti e in particolare quelli del centro storico concorrendo a portarne altri alla chiusura”.

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