Imprenditore manda foto hot della sua nuova fiamma all’ex: lei lo ricatta per 30 mila euro

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foto sexy telefono
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Un imprenditore vicentino si è rivolto ai Carabinieri di Bassano del Grappa denunciando un tentativo di estorsione messo in atto dalla sua ex compagna, con la quale aveva convissuto per circa 7 anni. L’uomo nel frattempo aveva intrapreso una nuova relazione con un’altra donna e nel momento in cui l’ex compagna è entrata in possesso di foto intime della nuova coppia, ingenuamente inviatele dall’uomo, ha iniziato a ricattare l’ex compagno tentando di estorcergli, con la complicità della madre, 30mila euro, avendo riconosciuto nelle foto l’identità della nuova fiamma, una donna del bassanese convivente con un altro uomo.
La mattina di ieri 23 giugno è scattato il blitz: la vittima, come pattuito, si è portato nel luogo prefissato per la consegna di parte del denaro. All’appuntamento si sono presentate madre e figlia, ribadendo la ferma intenzione di divulgare l’identità e le immagini della nuova amante in caso di mancato pagamento.

Appena ricevuto il denaro, sono intervenuti i Carabinieri della Sezione Operativa, arrestando entrambe per “estorsione in concorso”, collocandole poi in regime di arresti
domiciliari presso la loro abitazione, così come disposto dal Sostituto Procuratore di turno di Vicenza in attesa dell’udienza di convalida che si terrà innanzi al Tribunale di Vicenza.
La tranche, pari a 3800,00 euro, appena consegnata alle donne, è stata recuperata e restituita all’impresario. I loro telefoni sono stati sequestrati e saranno attentamente analizzati ai fini della ricerca delle foto hard incriminate e delle chat contenenti le richieste estorsive. Il consiglio rivolto ai cittadini è di prestare la massima attenzione nell’utilizzo dei social network e soprattutto sarebbe fortemente da evitare lo scambio di foto intime. Il rischio può rivelarsi molto alto e la richiesta estorsiva potrebbe ripetersi nel tempo. Tali tentativi di estorsione vanno immediatamente denunciati a carabinieri o comunque alle forze dell’ordine perché solo così si potrà giungere celermente all’identificazione degli autori di tali atti dispotici e porre termine al ricatto.