“Marco Zennaro, imprenditore veneto, cittadino italiano e dell’Unione Europea, detenuto in Sudan dal 1 aprile al 14 giugno 2021 e poi trasferito presso la sede dell’Ambasciata d’Italia a Khartoum per evitare nuovi arresti, deve tornare ad essere un uomo libero e poter far rientro a casa dalla sua famiglia. Non mi fermerò fino a quando Zennaro non sarà in Veneto e potrà riabbracciare suoi cari”. Così in una nota il deputato veneto della Lega Gianantonio Da Re, firmatario della lettera inviata a Stefano Sannino per il rimpatrio dell’imprenditore veneziano.
“Ho inviato quindi una lettera a Stefano Sannino, Segretario Generale del Servizio europeo per l’azione esterna (EEAS), per chiedere un incontro urgente presso la sede del SEAE a Bruxelles per discutere, quanto prima, della liberazione di Zennaro, alla luce dell’ingiusta detenzione in Sudan, considerato che il procedimento penale è stato archiviato, tenuto conto dell’importante ruolo che la Delegazione dell’UE in Sudan può svolgere al fine di garantire la sua liberazione. Ricordo che lo scorso 24 maggio ho inviato all’Alto rappresentante Josep Borrell un’interrogazione scritta chiedendo un’azione immediata da parte dell’Unione europea per garantirne il rilascio. Zennaro ha sempre respinto l’accusa di truffa e ha già ottenuto l’archiviazione di due procedimenti penali. Il 3 agosto ho ricevuto la risposta da Borrell nella quale mi è stato comunicato che l’UE sta seguendo da vicino il caso e che la delegazione dell’UE in Sudan è in costante consultazione con l’Ambasciata d’Italia in Sudan. L’obiettivo è il rimpatrio immediato del nostro connazionale ed insieme alla famiglia, con la quale sono in stretto contatto, non molleremo fino a quando Marco non sarà a casa”.