Imprenditori del Veneto in piazza a Vicenza il 1° maggio, imbarazzo del Prefetto Signoriello che invita a “non svolgere la manifestazione”

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prefetto Signoriello
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Si è venuti a conoscenza – è scritto in una nota del Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello – dell’organizzazione di una pubblica manifestazione organizzata nelle piazze principali delle città da parte di alcuni “Imprenditori del Veneto”, che hanno invitato liberi professionisti, artigiani, commercianti, e industriali a partecipare ad un flash mob il prossimo 1° maggio alle ore ore 11.00 per chiedere “a gran voce al Governo di lasciarci lavorare”, come da volantino accluso che circola su canali di messaggeria istantanea e social.

Al riguardo, si desidera evidenziare che la Prefettura ha attivato diversi tavoli di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori istituzionali, i rappresentanti territoriali delle categorie produttive e delle parti sociali per poter valutare con attenzione le ricadute dell’attuale congiuntura, il correlato disagio di famiglie e imprese e le conseguenti tensioni sociali, al fine di intercettare al meglio i bisogni della comunità territoriale ed ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riguardo alle esigenze delle categorie più deboli.

Quanto precede ha portato alla piena consapevolezza dell’esistenza, anche in questo contesto provinciale, di comprensibili elementi di tensione dovuti per un verso alla crisi di liquidità di famiglie ed imprese e, per un altro verso, alle incerte prospettive della ripresa economica all’interno di un contesto di non facile soluzione e gestione in ragione delle evidenti esigenze di salute pubblica che impongono una ponderata gradualità nell’allentamento delle misure di contenimento.

Le ansie, le aspettative, le istanze, la disperazione e gli obiettivi attesi di questo territorio e dei suoi attori sociali ed economici, sono oggetto di continua rappresentazione da parte della Prefettura nei confronti degli organi del Governo nazionale, per portare a conoscenza il decisore pubblico di ogni possibile elemento atto a ponderare le scelte di politica economica, sociale e sanitaria, ancor di più in queste fasi di blocco delle attività produttive e commerciali che fanno sentire il peso grave delle proprie conseguenze dovute allo scenario pandemico che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo.

Questo canale di interlocuzione con il Governo è e rimane aperto, attraverso l’opera solerte dei Sindaci, delle Associazioni di Categoria e dei Sindacati che continuamente portano all’attenzione dello scrivente i temi e le istanze di cui si discute, sui quali viene sempre assicurata la propria massima, sensibile attenzione.

Ciò premesso, la manifestazione preannunciata per il 1° maggio prossimo, come quelle consimili che ancora fossero in programma, suscitano grave imbarazzo in questa Rappresentanza territoriale del Governo poiché consistono, senza mezzi termini, in un’attività contra legem.

Inequivocabilmente si tratta di un’iniziativa che pur quando fosse rispettosa del distanziamento sociale, determinerebbe inevitabilmente assembramento e sarebbe per questo soggetta a contravvenzione amministrativa. Violerebbe, inoltre, il divieto di manifestazioni pubbliche e sarebbe, per questo, soggetta ad un ulteriore contravvenzione amministrativa. Inoltre violerebbe la normativa in tema di preavviso di pubblica manifestazione, comportando addirittura sanzioni di ordine penale.

Dunque, pur con molto dispiacere, le Forze di Polizia, nel caso dello svolgimento della manifestazione in parola dovrebbero procedere contestando le violazioni prima dette, cosa di cui si farebbe con piacere a meno.

Per questa ragione, per rispetto degli enormi sacrifici, sforzi e sofferenze fin qui patite da tutti, per rispetto di coloro che lavorano in prima linea nelle strutture ospedaliere e nelle case di riposo e fronteggiano ogni giorno le conseguenze sanitarie della gravissima emergenza pandemica che stiamo vivendo, per rispetto di chi a causa del Covid-19 ha sofferto il dramma della perdita di persone care, chiedo a tutti di essere responsabili e continuare a rispettare gli obblighi imposti, sapendo che tutto quello che viene fatto serve a garantire la salute pubblica.

Dunque, si invita con cortesia a non svolgere la manifestazione di cui si discute, evidenziando che non sarebbe giusto che le legittime istanze degli operatori economici si esprimano in forme di rappresentazione che contravvengono platealmente a specifiche disposizioni normative poste nell’interesse pubblico.

Esistono e sono già in opera tutti i canali di dialettica ed interlocuzione politica ed istituzionale per assicurare la giusta rappresentazione a livello nazionale degli interessi delle categorie che vorrebbero prendere parte alla manifestazione del 1° maggio.

Il Prefetto assicura che continuerà a farsi carico di svolgere la propria parte segnalando al Governo nazionale le aspettative e le problematiche degli operatori economici coinvolti.


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