BCC di Verona e Vicenza seleziona imprese pronte ad innovare e a crescere

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imprese progetto aggregativo
Presidente Bcc Verona e Vicenza Flavio Piva

Una nuova opportunità di investire sul capitale delle imprese locali e di rafforzare i loro processi di crescita, per renderle più competitive e redditizie. E’ questo l’obiettivo dell’accordo stipulato tra BCC di Verona e Vicenza con FVS S.G.R. S.p.A., Società di Gestione del Risparmio controllata da Veneto Sviluppo, ovvero la finanziaria, partecipata dalla Regione Veneto.

FVS S.G.R. è un operatore finanziario che raccoglie capitali privati e istituzionali e investe al servizio della crescita delle PMI di Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, gestendo Fondi di Investimento che intervengono nel capitale delle aziende, sia attraverso un’iniezione di capitali freschi, sia con un adeguato supporto manageriale. 

“L’accordo – spiega Flavio Piva, Presidente della BCC di Verona e Vicenza- prevede da parte della Banca la segnalazione e la presentazione di aziende potenzialmente interessate a valutare una operazione di Private equity. Si tratta di un accordo dal forte valore simbolico, oltre che economico- prosegue- per supportare aziende del nostro tessuto produttivo (il target è costituito da imprese con fatturato compreso tra i 10 e i 50 milioni di euro, in primis) attraverso partecipazioni di minoranza e investimenti finalizzati a sostenere progetti di sviluppo e rafforzamento della presenza sul mercato, acquisizioni e investimenti, progetti di filiera, passaggi generazionali e internazionalizzazione. 

Il valore per la nostra BCC- precisa Piva- sta anche nel far cogliere le opportunità date dalla fase di attuale ripresa economica e quelle del PNRR, promuovendo il ruolo di una banca vicina agli imprenditori e pronta a mettere in campo soluzioni ad hoc per sostenerli, in un’ottica non esclusivamente finanziaria. Abbiamo scelto per questa operazione un interlocutore del territorio che conosce bene le dinamiche e le caratteristiche del “sistema Veneto” e che a differenza degli altri Fondi parla italiano”.

Il Fondo interviene con un investimento medio compreso tra i 4 e i 10 milioni di euro con l’acquisizione di quote di minoranza e per un periodo di circa 5 anni; sono escluse dalla selezione le attività immobiliari, finanziarie/assicurative e settori “non etici”. Altri requisiti primari di interesse sarà l’esposizione internazionale in settori in crescita e con forte impatto della domanda estera, ma anche l’opportunità di sviluppare cantieri di acquisizioni a monte o a valle della filiera del settore di riferimento per massimizzare il valore aggiunto prodotto dall’azienda. Sarà valutata con particolare interesse, anche in ottica di circolarità dell’investimento, la predisposizione alla ricerca di masse critiche anche con percorsi di “messa a sistema” con altre aziende, per un percorso che crei valore più ampio nel territorio.

“La nostra BCC- spiega il Direttore generale Leopoldo Pilati– selezionerà nei prossimi mesi aziende in base alle loro prospettive di crescita e di sviluppo, anche in relazione ai piani industriali prospettici; saranno promosse analisi degli andamenti storici e delle prospettive future in termini di potenziale creazione di valore. Stiamo valutando l’accompagnamento anche in termini di miglioramento della governance delle nostre aziende- conclude. Centrali per la vita di un’impresa e per la sua buona salute nel tempo sono una corretta gestione dei passaggi generazionali, dei processi operativi e del controllo di gestione. Una sfida che riteniamo fondamentale per svolgere il nostro ruolo in modo costruttivo, propositivo e innovativo nel servizio”.

“L’attività dei nostri Fondi Sviluppo PMI 1 e 2 – è il commento del Direttore Generale di Veneto Sviluppo, Gianmarco Russo – ha permesso alle aziende selezionate nel territorio del Nord est di crescere dimensionalmente sia per linee interne che esterne, beneficiando di incrementi dei volumi di fatturato. La nostra FVS Sgr è così diventata rapidamente un acceleratore di crescita, non solo per far recuperare alle imprese il terreno perduto a causa della pandemia, ma soprattutto per permettere loro di conquistare nuovi mercati attraverso prodotti e processi sempre più innovativi e sostenibili. Siamo oggi dei catalizzatori di ottimi progetti aziendali che finanziamo con l’intenzione dichiarata di trattenere e far crescere nel Triveneto le eccellenze produttive presenti all’interno del sistema industriale di questo vasto territorio”.