(Articolo di Michele Lucivero sui vini rossi veneti e pugliesi da VicenzaPiù Viva n. 12, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
Dal Veneto Nodo d’amore, Rosso Trevenezie IGT di Cantine Farina. Dalla Puglia Vulgaris, Di Reda Domini, Nero di Troia 2017.
Grazie alla sua posizione strategica, circondata da montagne, corsi d’acqua, mare e tante colline, il Veneto risulta una regione particolarmente vocata alla vitivinicoltura e questa particolare inclinazione fu avvertita sin dai tempi antecedenti alla presenza dei romani nell’area, addirittura a partire dal VII secolo a.C. Con il tempo il Veneto si è guadagnato un posto di tutto rispetto sul mercato italiano e internazionale, soprattutto con le due punte di diamante, un bianco e un rosso, che rappresentano il fiore all’occhiello della produzione vinicola locale.
Dalla provincia di Treviso fino a quella di Verona si aprono un paio di terroir, cioè zone pedoclimatiche del tutto peculiari, davvero interessanti dal punto di vista paesaggistico e vitivinicolo: da un lato possiamo apprezzare le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2019, che ci restituiscono la perla della produzione italiana con le bollicine, un vino beverello e fresco per tutte le occasioni e i palati, il Prosecco DOCG, principalmente prodotto da uve Glera. Dall’altro lato, spostandosi verso ovest, non si può non restare affascinati anche dalla bellezza naturalistica della Valpolicella, che con i suoi vitigni principali, Corvina, Corvinone e Rondinella, ci regala vini rossi importanti nella struttura e nella qualità come l’Amarone e il Ripasso.
E proprio dalle colline veronesi della Valpolicella proviene la maggior parte delle uve di un vino rosso molto evocativo nel nome, un vero e proprio manifesto d’amore per un appuntamento di cui si vorrebbe conservare un ricordo indimenticabile: Nodo d’amore, Rosso Trevenezie IGT.
Si tratta di un vino rosso prodotto dalla Cantina Farina di Pedemonte (VR), una casa vitivinicola ultracentenaria della zona della Valpolicella. Nodo d’amore Rosso viene abilmente vinificato con uve Corvina al 65%, Merlot al 25% e Teroldego al 10%. Dopo la fermentazione, il vino fa un affinamento per il 30% in barriques nuove e per il restante 70% in botti di rovere di Slavonia, oltre ad un successivo affinamento in bottiglia.
Alla vista il vino si presenta di colore rosso rubino con unghia granata, mentre al naso si sprigiona immediatamente un sentore di marmellata di more, lampone, ribes, oltre al floreale di viola, al rosmarino, alla nota di grafite, alla cannella, ai chiodi di garofano, alle tostature di tabacco da sigaro, al cioccolato e all’inchiostro. In bocca il Nodo d’amore si apre come un vino caldo, secco, rotondo con tannini setosi con una persistenza sicuramente lunga e con una qualità definita da fare evolvere ulteriormente.
All’estremità opposta del nostro Paese, la Puglia presenta una tradizione ed un territorio completamente diversi rispetto al Veneto, ma si può dire che siamo al cospetto di vini altrettanto interessanti e corposi, soprattutto se facciamo riferimento ai rossi della zona situata tra la provincia di Bari e quella di Barletta-Andria-Trani, quelle legate alla bellezza e alla storia di Castel del Monte, la nota struttura ottagonale fatta edificare dall’imperatore Federico II di Svevia.
Dalla cantina Di Reda Domini, un’azienda giovanissima, fondata solo nel 2020 da due giovani ragazzi che hanno raccolto il sogno del loro nonno, vecchio produttore di uve ed estimatore dei vitigni autoctoni, abbiamo selezionato un vino in grado di reggere il confronto con il suo cugino veneto.
Quello che abbiamo degustato per questa rubrica è Vulgaris, un Nero di Troia in purezza del 2017, un vino che fa due anni di affinamento, di cui uno in barrique.
Dal colore granato con unghia rubino, si presenta limpido e compatto, mentre al naso appare fruttato, con note di frutta rossa, prugna, amarena, giuggiole. Il floreale emerge con una piena nota di viola, una nota leggera di peperone nel vegetale, mentre nella famiglia delle erbe aromatiche riconosciamo origano e timo. Chiude la sensazione olfattiva una nota minerale di grafite e, tra le spezie, si avverte del pepe nero e della salvia, accompagnate da tostature di cacao, tabacco da pipa, vaniglia e nocciola, per finire poi con profumi di caramella balsamica e leggera affumicatura nell’etereo. Assaggiandolo è secco, caldo di alcool, avvolgente, quasi grasso con tannini astringenti, giovani, morbidi. È un vino sapido, di corpo strutturato, lungo nella persistenza.
Abbinamenti
Con il Nodo d’amore Rosso Trevenezie IGT ci troviamo nel Veneto occidentale, per cui accompagnarlo ad una bella bistecca di carne vaccina sarebbe l’ideale, ma anche con della tipica cacciagione questo rosso potrebbe dare grandi soddisfazioni gustative e sensoriali.
Per il Vulgaris Nero di Troia, invece, potremmo scegliere qualcosa di tipico pugliese, come, ad esempio, un piatto a base di carne brasata, oppure un intenso ragù della domenica, rigorosamente con pezzi di carne misti, dal manzo all’agnello, ma anche ad un fegato alla veneziana, giacché è vero che gli abbinamenti sono interessanti se rispettano la territorialità, ma anche la contaminazione, da sempre, ha dato grandi risultati in termini di bellezza e di gusto!