Addio Quaresimin: i ricordi di Asproso, Zanettin, Ciambetti, Colombara, Tosetto, Rolando, Fantò, De Paoli e Vivian per Aim

463

Marino Quaresim è stato un uomo generoso e un politico onesto – scrive Ciro Asproso – ha dedicato tutto se stesso al bene della Città e con vero spirito di servizio ha assunto ruoli di grande importanza all’interno delle massime Istituzioni, fino a ricoprire la carica di Sindaco nel periodo che va dal 1995 al 1998.

Quelli della sua sindacatura furono anni alquanto turbolenti per il centrosinistra vicentino, al punto che le sue sanguigne sfuriate, in Giunta come nelle riunioni di maggioranza, rimangono vive ancora oggi in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorarci assieme. Ma su una cosa colleghi e avversari sono sempre stati concordi, nel riconoscergli una grande onestà intellettuale, una determinazione d’acciaio e una passione per questa nostra Città che ha ben pochi eguali tra i politici odierni o del passato.

Ciò che ricordo con maggiore affetto di Marino Quaresimin è la sua enorme carica umana e l’empatia che sapeva trasmettere a tutti coloro che incontrava, fossero anche i più umili e i meno abbienti. Uscire con lui per le vie del Centro significava fare la conoscenza con un numero incalcolabile di persone delle quali egli ricordava perfettamente non solo il nome, ma persino l’indirizzo e i vari gradi parentela.

In un periodo in cui non esistevano ancora gli Influencer e i Social erano di là da venire, Marino Quaresimin conservava nella sua testa un vero e proprio Data Base di relazioni e di informazioni che lo rendevano un fuoriclasse della politica vicentina.

Anche a nome di Coalizione Civica desidero esprimere alla moglie Franca, ai suoi figli e a tutti i famigliari, i sentimenti di profonda vicinanza e di sincero cordoglio per il grave lutto che li ha colpiti.


Poco fa sono stato informato del decesso di Marino Quaresimin – scrive Pierantonio Zanettin e la notizia mi ha  profondamente rattristato. Con lui ho vissuto in Consiglio comunale la stagione tra il 1995 e 1998. Rivestivamo  ruoli diversi, lui era sindaco ed io   capogruppo di opposizione.

Ci siamo tante volte scontrati, ma sempre con grande rispetto e stima reciproca. Di lui ricordo una straordinaria passione civile ed amore autentico per la nostra comunità, soprattutto per i più deboli.  Siamo rimasti sempre amici.

Ciao Marino, vecchio leone. Sono convinto che anche da lassù continuerai ad aiutare la nostra Vicenza.


“Un uomo buono, una persona rara, un autentico galantuomo, un grande lavoratore”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto,  ricorda così Marino Quaresimin, sindaco di Vicenza tra il 1995 e il 1998, “da sempre attivo nel mondo del sociale, esponente del cattolicesimo democratico, un autentico ‘popolare’ o, se preferite,   un ‘libero e forte’  per ricordarlo con le parole del celebre appello di Sturzo – ha detto Ciambetti – Un fiero,  ma sempre corretto e onesto avversario della Lega. Purtroppo non ce l’ha fatta e la sua fine amara deve farci riflettere e farci capire quanto oggi noi tutti viviamo una situazione di precarietà con molti parenti,  amici, conoscenti  potenzialmente a rischio:  oggi Marino Quaresimin, con il suo carattere,  si sarebbe infervorato, accalorandosi com’era solito fare,  per chiedere ai suoi concittadini di rispettare le indicazioni di prudenza e le norme di profilassi, piccoli sacrifici rispetto ai grandi benefici che se ne possono trarre. Ce lo avrebbe detto con l’animo di chi ha a cuore il benessere della comunità, con la coscienza di chi visse da bambino la tragedia della Seconda Guerra Mondiale sopportando provazioni e autentici sacrifici. Alla sua famiglia, ai suoi amici, le mie personali condoglianze: come Presidente del Consiglio regionale,  rendo omaggio a un cittadino che ha speso gran parte della sua vita veramente al servizio delle Istituzioni e degli altri”


È mancato Marino Quaresimin, Amministratore e Sindaco della nostra città – scrive Raffaele Colombara – L’incontro con l’uomo è stato per tutti forte, sia per chi l’ha incrociato a Palazzo Trissino, sia, soprattutto, per i tanti cittadini che ne hanno saggiato il valore umano nei tanti ruoli ricoperti a servizio della città. Né poteva essere diversamente. Un uomo che molto ha dato a Vicenza, con lo spirito genuino e solidale che è proprio della nostra gente.

Avrebbe meritato un abbraccio corale dalla città per tutto quello che ha fatto in maniera onesta ed appassionata per lei. Questi tristi giorni non lo permettono, ma dobbiamo farne memoria e ricordarlo pubblicamente. Chiediamo perciò all’Amministrazione di farsene carico non appena sarà possibile: sarà un’occasione per rinsaldare lo spirito dei vicentini, così provato in questi giorni, attorno ad una figura che ne ha ben interpretato i valori e l’umanità.


Vinova – Ennio Tosetto per il Direttivo – esprime sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa di Marino Quaresimin, Sindaco apprezzato e amato.
Lo ricordiamo per la sua passione politica e civile che comunicava con schiettezza e semplicità.
È stato un politico onesto e sinceramente appassionato, innamorato della Città di Vicenza per la quale ha profuso grandi energie, in particolare in difesa dei più deboli.
Lo ricordiamo con il suo sorriso e per come, da ottimo amministratore, ha servito la Città.


Addolorato, profondamente – afferma Gianni Rolando – Come ricordo quella sua straodinaria vittoria a sindaco nel 1995! Grandissima generosità e passione. E onestà intellettuale. Conosceva tutti e a tutti si rivolgeva con un tratto umanissimo di vicinanza. Per questo in tantissimi lo votarono. E in moltissimigli volevamo bene.


Apprendo con dolore – scrive Renato De Paoli, ex dipendente comunale – della scomparsa dell’Emerito Sindaco Marino Quaresimin. Il mio, primo commosso ricordo , di Lui e me, di funzionario comunale , entrambi dei LL.PP. di Vicenza. Allora, il suo desiderio fu di visitare, la “Casa Nicolosi”, appunto in via Nicolosi, che ospitava I malati di AIDS. Gli feci da autista, oltre che da tecnico, e con la minuta Fiat 126, dei LL.PP. , in carenza di migliori auto, ci accompagnammo, in Strada Nicolosi per verificare la fattibilità di lavori di adeguamento. Non era maravigliato di essere scortato sull’ultima auto del parco macchine di Vicenza, nè da un funzionario che gli dava del Lei. Correvano gli anni precedenti la Sua elezione a Sindaco (1995-1998). Nella mia sorpresa, che avvesse voluto me che lo accompagnassi, mi lusingai, e feci ogni attenzione perchè tutto andasse bene. Fummo accolti, con gentilezza, dal personale, dai volontari, dai ragazzi malati. Si svolse una riunione, tranquilla, dove ci furono palesati problemi, anche per la mia competenza strutturali-manutentivi dell’edificio. Marino ed io diligentemente, prendemmo buona nota, per quanto di rispettiva competenza, di quanto ci veniva sottoposto, e con serenità, alka fine delka riunione, prima di congedarci, assieme a tutti ci fu offerto un caffè, offertoci dai ragazzi, dai volontari, dagli operatori. Cosa che gradimmo. Questo, è il primo di altri incontri operativi per migliorare la città. Marino, era, pratico, faceva marciare le cose con dirittura e semplicità, senza artifizi, e si dirigeva, con chi lo aiutava, dritto all’obiettivo. Fu cosi, che Lui, ed anche io restituimmo alla città di Vicenza opere pubbliche che la città gode a tutt’oggi. Ciao Marino, con commozione Ti salutiamo, sapendo che Vicenza tutta ti ricorda riconiscente che “SEI STATO ANCHE TU”.


Il Gruppo AIM e, in particolare AIM Amcps, ricordano con gratitudine e affetto la figura del dott. Marino Quaresimin, già sindaco di Vicenza e da anni di casa nell’Azienda di Contrà Pedemuro san Biagio, prima come amministratore unico di Amcps e, ultimamente, come presidente dell’Organismo di Vigilanza di AIM Vicenza Spa.

«Conoscevo il dott. Quaresimin fin da quando era assessore e poi sindaco di Vicenza – ricorda l’Amministratore unico Gianfranco Vivian – e ho sempre apprezzato la sua franchezza nel comunicare le proprie idee, e il suo slancio di amministratore nel lavorare a favore delle categorie sociali più deboli. Amcps poi, ha potuto beneficiare del suo instancabile lavoro volto a garantire l’equilibrio economico della società. Chi ha avuto modo di affiancarlo in quegli anni, ricorda che questa era una sua reale preoccupazione, per la quale non esitava di confidare che passava le notti insonni. Da parte mia, dunque, e da parte di tutta AIM, la profonda riconoscenza che va attribuita ad un uomo giusto e generoso, del quale sentiremo senz’altro la mancanza e il cui esempio ci spronerà nel nostro servizio a favore dell’Azienda e della città».