Si è risolto con successo all’ospedale di Santorso un delicato intervento chirurgico d’urgenza su un paziente di 35 anni che si era presentato al Pronto Soccorso con sintomi di infezione e una evidente massa al collo che aveva ormai compromesso i muscoli della mandibola, al punto da non riuscire più ad aprire la bocca.
Ad operarlo congiuntamente, un’équipe composta dagli specialisti di Otorinolaringoiatria e di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’ULSS 7 Pedemontana.
Subito i sanitari hanno compreso la complessità del quadro clinico, optando per un intervento d’urgenza: «All’origine dell’infezione vi era un ascesso ad un dente del giudizio che era stato evidentemente trascurato – spiega il dott. Edgardo Andreotti, direttore dell’U.O.C. Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Santorso -. L’infezione è progredita al punto da formare nel collo una massa di secrezioni infette grossa come un’arancia, compromettendo la funzionalità della mandibola e soprattutto con il rischio che l’infezione arrivasse alla zona toracica, diventando a quel punto sistemica. Si tratta di casi rari, ma devo dire che la loro frequenza è in aumento da un paio di anni, e l’esito può essere perfino mortale se non si interviene tempestivamente. Il paziente inoltre è risultato diabetico, anche se non sapeva di esserlo, e questa condizione clinica rende il decorso delle infezioni potenzialmente molto più grave e rapido».
In sala operatoria gli specialisti della Chirurgia Maxillo-Facciale hanno rimosso il dente, risolvendo così la causa del problema e consentendo ai colleghi di ORL di drenare in sicurezza la massa di secrezioni infette. Il paziente ha quindi trascorso tre giorni in Terapia Intensiva, dove è stato costantemente monitorato in attesa che venissero ripristinate pienamente le sue funzioni metaboliche, e nella giornata di ieri, dopo 14 giorni di degenza, è stato dimesso, completamente guarito.
«Sul piano clinico questo caso ci ricorda l’importanza di non sottovalutare certi sintomi, in particolare eventuali tumefazioni o neo-formazioni a livello del collo o nella bocca – conclude il dott. Andreotti -, mentre sul piano organizzativo voglio sottolineare la grande collaborazione esistente con la Chirurgia Maxillo-Facciale, in questo come in tanti altri casi».