In Veneto istituita la Giornata regionale per l’utilizzo consapevole di internet e dei social

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giornata regionale per l'utilizzo consapevole di internet votata in veneto
I ragazzi e i professori del liceo Cattaneo-Mattei di Monselice con la presidente della commissione Cultura Scatto e il Presidente del Consiglio regionale Ciambetti

Ad ispirare il testo di legge, approvato oggi a Palazzo Ferro Fini, gli studenti dal liceo Cattaneo-Mattei di Monselice

È stata istituita con voto unanime dall’assemblea regionale di palazzo Ferro Fini la “Giornata regionale per l’utilizzo sicuro consapevole della rete internet e dei social”, da organizzarsi in concomitanza con la giornata internazionale del “Safer Internet Day” istituita nel 2004 dall’Unione Europea e che nel 2025 cadrà l’11 febbraio. La legge veneta, che nasce con una dotazione finanziaria di 10.500 euro per il 2025 e di 19.500 euro per il 2026, mira inoltre a sostenere e valorizzare le iniziative educative e scolastiche di sensibilizzazione, formazione ed educazione dei più giovani verso le opportunità ma anche i rischi presenti nei nuovi mezzi di comunicazione.

L’iniziativa, ha spiegato Francesca Scatto, presidente della commissione Cultura, prima firmataria del testo di legge e relatrice del provvedimento in aula, è nata grazie ai giovani, nello specifico, agli studenti del liceo delle scienze umane Cattaneo-Mattei di Monselice, che oggi erano presenti con i loro insegnanti tra il pubblico dell’aula consiliare. Sono stati loro ad ispirare, con le loro riflessioni, l’idea di istituire una Giornata regionale con programmi educativi e didattici per promuovere un uso consapevole e critico del web e dei social. «I ragazzi – ha ricordato Scatto – sono i primi a rendersi conto di essere vulnerabili nel mondo virtuale della rete e dell’intelligenza artificiale. Pur apprezzando il potenziale positivo rappresentato dalla tecnologia, sono consci degli effetti critici dei social media sulla salute fisica e psichica, sulle relazioni interpersonali, sul modo di vivere il tempo libero. ‘Le piattaforme – ci hanno detto – possono influenzare negativamente l’autostima a causa di un confronto impareggiabile con modelli perfetti e irraggiungibili, nonché ridurre la capacità di concentrazione, portando inevitabilmente ad una più scarsa produttività negli impegni scolastici e di vita. Ad essere compromessa è anche la percezione della realtà sottoposta ad un continuo sdoppiamento tra l’essere fuori e dentro la rete’». Ascoltando queste osservazioni è nato l’impegno, ora tradotto in legge, di proporre e sostenere, nelle scuole di ogni ordine e grado, campagne informative, progetti didattici, iniziative e incontri che coinvolgano ragazzi, docenti e genitori in percorsi di conoscenza e consapevolezza delle risorse e delle criticità della rete e degli strumenti di intelligenza artificiale.

Nel partecipato dibattito in aula i consiglieri delle diverse forze politiche hanno espresso plauso e vivo apprezzamento per l’apporto costruttivo dei ragazzi della classe terza del Cattaneo-Mattei di Monselice al lavoro legislativo dell’assemblea veneta, e hanno auspicato che la nuova legge approvata rappresenti l’avvio di ulteriori iniziative e programmi che coinvolgano istituzioni, scuola, famiglia e tutte le comunità educanti in processi responsabilizzanti sull’utilizzo degli strumenti elettronici, della rete, dei social e dell’intelligenza artificiale.

Prima del voto finale sulla legge la maggioranza ha invece respinto l’ordine del giorno, presentato dal consigliere Renzo Masolo di Europa Verde, che impegnava la Giunta regionale a rendere più capillare la rete dei centri territoriali per la prevenzione e cura della dipendenza da internet e dai social, con particolare riferimento alla presa in carico dei minorenni. Secondo la mappatura dell’Istituto Superiore della Sanità riportata nell’atto di indirizzo bocciato dall’aula, per la prevenzione e cura delle dipendenze patologiche da strumenti elettronici in Veneto i centri attivi sono i Serd di Conegliano (distretto di Pieve di Soligo), Castelfranco Veneto (in particolare per il gioco d’azzardo), Padova, Chioggia, San Donà di Piave e Verona.