Un contributo concreto nella battaglia contro le violenze sulle donne: così Vanessa Camani, capogruppo Pd in Consiglio regionale Veneto e proponente del progetto di legge per l’istituzione dell’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne ha commentato l’approvazione della legge da parte della Regione: “La politica veneta non si è girata dall’altra parte – ha affermato -. Un passo in avanti importante, per una rivoluzione culturale che coinvolge tutti”.
Il provvedimento è stato approvato all’unanimità dall’aula di Palazzo Ferro-Fini. “Una decisione trasversale, che rappresenta una risposta alle mille domande angoscianti scaturite dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin. Personalmente, – ha aggiunto Camani – quella vicenda mi ha posto di fronte al dilemma su cosa le istituzioni potessero fare per capire in profondità il fenomeno ed agire concretamente, in modo efficace, per sconfiggerlo. Ne è scaturita questa proposta, basata sul convincimento che la violenza di genere nasca da dinamiche sociali e culturali che riguardano tutti e possono colpire tutti. Come lo stesso Gino Cecchettin, padre di Giulia, insegna, non deve essere una guerra di donne contro uomini, e non deve diventare terreno per distinzioni politiche fuori luogo. Ma un percorso da fare assieme. Esattamente ciò che questo Consiglio regionale ha dimostrato di saper fare attorno a questo progetto di legge”.
La capogruppo Pd ha sottolineato che il patriarcato è un tema che deve essere affrontato, riconoscendo che esistono e permangono anche nella società italiana quei pregiudizi radicati che generano la violenza sulle donne: “Una mentalità – ha sottolineato Camani – non si cancella solo per via legislativa, ma l’Osservatorio che viene introdotto con questa legge consente di dotarci di strumenti conoscitivi ed operativi che possono produrre un cambiamento. Pertanto, ho presentato un emendamento che prevede l’indicazione di un Presidente onorario, possibilità alla quale tutti i capigruppo hanno risposto indicando Gino Cecchettin per questo ruolo: credo che la sua presenza all’interno dell’istituzione sia indispensabile e preziosa”.
La relatrice del provvedimento, la consigliera dem Chiara Luisetto, ha spiegato che l’Osservatorio sarà luogo nel quale realizzare un costante monitoraggio, attraverso la raccolta, l’elaborazione e lo studio dei dati forniti dai Centri antiviolenza presenti sul territorio, dai servizi territoriali e da altri soggetti pubblici e privati coinvolti nella rete antiviolenza. Sarà composto da cinque personalità con esperienza nel settore, di nomina consiliare, e avrà il compito anche di indicare proposte legislative ed organizzative alla Giunta e al Consiglio regionale, per predisporre un piano strategico ad ampio raggio, con politiche integrate tra settori diversi, da quello del sociale al mondo del lavoro, della cultura e dell’istruzione.
Luisetto ha ricordato che i numeri del fenomeno della violenza contro le donne rimangono preoccupanti: “Secondo l’ultimo rapporto del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, dal primo gennaio al 18 dicembre del 2023 sono state 115 le donne vittime di omicidio. Di queste, 94 sono state uccise in ambito familiare o affettivo e 61 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Con specifico riferimento alla Regione del Veneto, gli omicidi commessi in ambito familiare e affettivo che riguardano vittime di sesso femminile nel corso del 2022 sono stati 12, a fronte di un totale di 18, e quelli commessi dal partner o ex partner sono stati 8. Cifre che indiscutibilmente richiedono quel monitoraggio costante e quel lavoro di proposta che attraverso l’Osservatorio sarà possibile attuare”.