Inaugurate in via Anselmi altre due rotonde “al femminile”, dedicate a Marie Curie e a Norma Cossetto

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

    La toponomastica tutta al femminile di via Anselmi a Mestre si arricchisce oggi di due nuovi nomi: sono state infatti inaugurate, questa mattina, le rotonde intitolate a Marie Curie e a Norma Cossetto.

    Presenti alla doppia cerimonia, tra gli altri, la vicesindaco, Luciana Colle, gli assessori comunali alla Toponomastica, Paola Mar, e alla Mobilità, Renato Boraso, l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, i rappresentanti delle associazioni nazionali “Marinai d’Italia”, “Bersaglieri” e “Carristi” (con i loro rispettivi labari), l’associazione “Venezia Giulia e Dalmazia”, col suo presidente Alessandro Cuk, la vicepresidente dell’Ordine dei chimici e dei fisici di Venezia, Doriana Visentin, i ragazzi delle quinte classi del Liceo “Stefanini”, con i loro docenti.

    “Abbiamo pensato di dedicare la rotonda che si trova proprio davanti all’istituto ‘Stefanini’ – ha spiegato l’assessore Mar – ad una grande scienziata, anch’essa arrivata, nel suo campo, ‘prima’, e per ben due volte. La Curie è stata infatti la prima donna ad essere insignita del premio Nobel (nel 1903 per la fisica) e, ancora oggi, l’unica ad averne aggiunto anche un altro (nel 1911 per la chimica). E’ bello vedere presenti qui, oggi, anche così tanti studenti.”

    “Sono felice – ha sottolineato invece la vicesindaco Colle – che l’altra rotonda ricordi Norma Cossetto, una ragazza istriana di appena 23 anni, laureanda all’Università di Padova, che nei giorni successivi all’Armistizio dell’8 settembre 1943, in piena Seconda guerra mondiale, è stata imprigionata dai partigiani ‘Titini’ e gettata in una foiba, dopo essere stata violentata, con la sola colpa di essere italiana. Un sentito grazie per la presenza, questa mattina, anche di alcuni famigliari di Norma, venuti appositamente qui da Trieste.”

    “Sono pagine dolorose della nostra storia – ha osservato l’assessore Donazzan – che sono state per troppo tempo accantonate, se non addirittura ‘stracciate’, e che solo recentemente sono state di nuovo ricordate, anche dalle nostre massime istituzioni. Un ricordo che per noi veneti, così vicini alle terre d’Istria e Dalmazia, deve essere ancora più vivo e presente.”