Inaugurato il centro Don Vecchi 7 e benedetta la prima pietra del Centro del Riuso, il futuro ipermercato solidale degli Arzeroni

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Comune di Venezia
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Cinquantasei appartamenti e dodici stanze chiamate “Formula uno” rivolte a chi necessita di soggiorni per un periodo limitato. Questa mattina, in località Arzeroni, il centro “Don Vecchi 7” è diventato realtà con il taglio del nastro cui hanno partecipato anche l’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, l’assessore all’Urbanistica, Massimiliano De Martin, la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Vincenzo Conte, e i parlamentari Andrea Ferrazzi e Nicola Pellicani.

Alla cerimonia erano presenti anche don Armando Trevisiol e don Gianni Antoniazzi, rispettivamente presidente onorario e presidente della Fondazione Carpinetum di Solidarietà Cristiana onlus la quale, grazie alle donazioni dei cittadini, ha aggiunto un’ennesima importante tappa a un progetto solidale che negli anni si è progressivamente allargato. Tre anni fa ci fu l’apertura del centro Don Vecchi 6, ora, con la cerimonia odierna, le fasce deboli della popolazione potranno contare su una struttura nuova di zecca in via Marsala.

Non solo, perché stamattina è stata benedetta anche la prima pietra del “centro del riuso”, il futuro ipermercato solidale da 5mila metri quadri rivolto ai meno abbienti il cui progetto ha ottenuto l’ok dalla Giunta comunale (cui è seguita l’approvazione del Consiglio) nel settembre scorso. Obiettivo aprire i battenti entro dicembre 2020.

“L’esperienza del Don Vecchi puà essere riassunta in due parole, il buono e il bello – ha dichiarato dal palco l’assessore Venturini – Buono perché l’esperienza che don Armando ha iniziato anni fa, che oggi continua sulle gambe e sulle braccia di tante altre persone, è riuscita in un periodo in cui non si parlava pù di innovazione sociale a focalizzare l’attenzione sulle ‘zone grigie’ della popolazione, su quei nostri concittadini che non trovano una risposta pronta dal sistema sociale o sanitario per leggi o burocrazia. Don Armando è venuto incontro ai bisogni degli anziani in perdita di autonomia ma con ancora molte energie da dare, a famiglie in difficoltà, a giovani coppie. Non solo il buono, però. Qui – ha continuato l’assessore – c’è anche il ‘bello’, perché il modo in cui opera la fondazione non è una carità ‘ciabattona’, ma guarda a ogni dettaglio per garantire un ambiente accogliente dove poter davvero rimettere in sesto la propria vita, lenire le ferite e andare avanti. Voglio concentrare l’attenzione sul fatto che la fondazizone lavora anche per il riscatto delle persone, un elemento che in questo villaggio è fortemente radicato e presente. Per questo – ha concluso Venturini – è doveroso il ringraziamento da parte di tutta l’Amministrazione comunale. Oggi l’intera comunità e l’intera Città applaudono don Armando, il Consiglio della Fondazione e tutti i volontari che in questi anni hanno aiutato tante persone a rialzarsi e riprendere in mano la loro vita”.

Il centro Don Vecchi 7 conta su 56 appartamenti con soggiorno, angolo cottura, camere da letto e bagno e ospiterà non solo anziani, ma anche a genitori separati, lavoratori in trasferta a Mestre e parenti di degenti nel vicino ospedale dell’Angelo, oltre che persone che si sono trovate all’improvviso disoccupate a pochi anni dalla pensione. Le stanze “Formula Uno” manterranno lo stesso target, ma sono rivolte a coloro che necessitano di soggiorni di durata più limitata.

Dopo l’inaugurazione di stamattina, però, il pensiero di don Armando Trevisiol e della sua “squadra” si è già concentrato al prossimo allargamento del villaggio solidale: il “Don Vecchi 8”, il tutto mantenendo sempre l’obiettivo di aiutare coloro che, ad un certo punto della loro vita, si sono trovati in difficoltà.