Il comitato per una pedemontana veneta alternativa, CoVePa, attraverso i suoi portavoce Matilde Cortese, Massimo M. Follesa ed Elvio Gatto, in un comunicato accusa la Regione di aver utilizzato un servizio pubblico per un l’inaugurazione del tratto Bassano-Montebelluna, che è però una strada privata. “Hanno sfruttato il servizio sanitario regionale e il personale dell’ULSS 7 per effettuare il tampone a tutti coloro che dovevano accedere alla tenda della celebrazione della straordinaria e stupefacente opera, tanto da alterare la realtà – affermano i portavoce del CoVePa -. Non esistono esisti noti agli esposti presso la Guardia di Finanza e la Magistratura inquirente di Venezia sui pagamenti della progettazione verso la IGO, società controllata dalla famiglia Dogliani – prosegue il CoVePa, lanciando la seconda pesante accusa – che è sparita dopo aver incassato la liquidazione dei progetti di SPV secondo la denuncia pubblica della ICS”. Il CovePa infine critica i rappresentanti di istituzioni ed esercito presenti all’inaugurazione a fianco della famiglia Dogliani, che si occupa di costruzioni, progettazione tecnologica, finanza strutturata, ma anche vino e turismo, su cui però pesa la spada di Damocle, ricorda il CoVePa, del processo da affrontare per la morte di due operai nei cantieri della Pedemontana.