Incendio a Porto Marghera, Arpav esclude presenze di inquinanti in Laguna. Ulss dà l’ok a ortofrutta

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Nessun problema per gli allevamenti di molluschi e mitili nelle acque della Laguna, dove non sono state rilevate tracce di inquinanti, che non si riscontrano neppure nei campioni di frutta e ortaggi raccolti per essere analizzati nelle diverse zone campionate del territorio (Mestre, Marghera, Sant’Erasmo, Vignole). Questo il risultato dalle analisi effettuate da Arpav che ha escluso il rischio per il consumo di frutta, ortaggi, oltre ai molluschi e mitili, le cui analisi non hanno rilevato presenza di Ipa (Idrocarburi Policiclici aromatici).

In attesa di ulteriori indagini, resta invece il divieto di pesca nelle vicinanze dell’azienda andata a fuoco, Canale Lusore-Brentelle, Canale Industriale Ovest e Nord, Banchina Azoto fino al canale dei Petroli.

“Fanno tirare un sospiro di sollievo i risultati delle analisi effettuate nei propri laboratori su acqua, aria e alimenti dall’Agenzia per la Prevenzione e la Protezione ambientale del Veneto e trasmessi al Comune di Venezia e all’Ulss 3 – spiega l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin – sarà così possibile tornare a consumare frutta e verdura coltivata a Mestre e Marghera, la cui raccolta era stata sospesa in via precauzionale venerdì scorso”.

Domenica 17 e lunedì 18 maggio ARPAV, con il supporto della Guardia costiera, ha effettuato due campagne di controlli e prelievi nei canali e in laguna. L’attività è stata resa necessaria per l’ingente quantitativo di acque di spegnimento prodotte durante l’emergenza nello stabilimento 3VSigma e tracimate nel Canale Lusore-Brentella per superamento della capacità di stoccaggio.

“Nei canali Lusore –Brentella e darsena Rana – scrive Arpav nella sua relazione – permane la presenza di tracce di inquinanti. In alcuni punti all’interno dei canali industriali sono stati rilevati parametri traccianti delle acque di spegnimento superiori al limite di quantificazione, ma comunque in diminuzione rispetto ai primi monitoraggi”.

Nei campioni di domenica 17 sono stati ricercati anche i composti PFAS che possono essere presenti nelle acque di spegnimento e che “in tutti i punti di campionamento – rilevano le analisi – non hanno riscontrato valori superiori ai limiti di quantificazione”.

Nelle acque della laguna, vicino ai banchi di molluschi, tra San Leonardo e Malamocco, non è stata riscontrata la presenza di inquinanti. Anche le analisi dell’aria non hanno portato riscontri di criticità.

“Voglio ringraziare tutti soggetti che sono intervenuti per l’emergenza – ha concluso De Martin – Per tutto il weekend Vigili del Fuoco, Arpav, Ulss 3 “Serenissima”, Regione Veneto, Capitaneria di Porto, Protezione Civile, Guardie ai fuochi del Porto di Venezia, Città Metropolitana, Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Veritas hanno operato per mettere in sicurezza l’area e fare le necessarie verifiche ed analisi. Il nostro pensiero va anche ai due feriti ancora ricoverati e a tutti i dipendenti che hanno visto letteralmente ‘andare in fumo’ il posto di lavoro e che ora vanno protetti”.