(Adnkronos) – "Bisogna tutelare le banche dati, non solo quella della Dna, ma tutte quelle che hanno atti giudiziari". Lo ha detto il procuratore di Perugia Raffaele Cantone in audizione in Commissione Antimafia sul caso dell'inchiesta di Perugia. Cantone ha affermato che quelli dell'inchiesta sono "numeri molto più preoccupanti di quelli emersi, inquietano, sono mostruosi". "In questi mesi, da quando è uscita la prima notizia – continua il procuratore -, come procura di Perugia abbiamo fatto atti delicatissimi, abbiamo sentito per due volte il ministro della Difesa che va ringraziato per la sua scelta di rivolgersi all'autorità giudiziaria", spiega aggiungendo che in questo modo ha consentito di "far uscire questo verminaio". "Il mercato delle sos non si è affatto fermato", ha spiegato, sottolineando che le ricerche sono proseguite anche dopo che ci fu la fuga di notizie sull'inchiesta. "La vicenda è oggettivamente molto grave, il numero di accessi fatti è eccessivamente elevato e rende evidente che in 4 anni gli atti consultati sono tantissimi", ha aggiunto Cantone, che ha spiegato: "Laudati ha detto che intende rendere dichiarazioni e lo aspettiamo". "Quella effettuata da Striano – continua il procuratore di Perugia – è una ricerca spasmodica di informazioni su una serie di soggetti che spesso si è limitata a quella richiesta di informazioni, non spetta a me dire se è dossieraggio". Cantone ha quindi ricordato che qualcuno ha detto che la procura di Perugia ha smentito la presenza di un dossieraggio e precisato che in questi giorni "la procura non ha parlato con nessuno". Al momento non sono emersi "elementi che ci facessero pensare a finalità economiche", ha detto ancora sottolineando che sono stati ovviamente svolti controlli sui conti del finanziere indagato. "L'indagine è affidata al gruppo valutario della Gdf di cui mi fido", ha contnuato il procuratore ricordando che la Gdf "è la prima che ha ricevuto un danno" ed è "motivata ad arrivare alla fine di quanto accaduto". E ancora: "Qualcuno ha detto che stiamo attaccando la libertà di stampa, per me è un principio fondamentale e la stampa svolge un ruolo determinante. Conosco bene quali sono i limiti e i diritti della stampa". Come spiega Cantone, "l'imputazione è provvisoria" e "abbiamo limitato le imputazioni a questi casi in cui abbiamo ritenuto, in base a elementi forti, che non c'era una notizia data alla stampa ma che la stampa aveva commissionato attività di informazione all'ufficiale di polizia giudiziaria. Un'ipotesi investigativa che speriamo sia smentita". "Questo numero enorme di dati, di informazioni, di atti scaricati alla banca dati della procura Antimafia, che fine ha fatto? Quanti di questi dati possono essere utili per cento ragioni? Ci preoccupiamo della criminalità organizzata, della stampa, ma quante di queste informazioni possono essere utili anche, per esempio, ai servizi stranieri e a soggetti che non operano nel nostro territorio nazionale? Tra l'altro tra i dati scaricati ci sono informative banali ma anche atti coperti dal segreto", ha domandato quindi Cantone. Secondo il procuratore "sarebbe impossibile contestare l'associazione a delinquere, non c'erano gli elementi". Secondo l'accusa, l'indagato "fa una serie di favori a una serie di soggetti che fra loro non hanno rapporto". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- Pubblicità -
- Pubblicità -
HOT NEWS
- Pubblicità -
CRONACA VICENTINA
Volley femminile B1. Volksbank Vicenza contro Smapiù Arena per chiudere l’anno...
È in casa, o meglio nella casa provvisoria di Cavazzale, che peraltro si sta rivelando accogliente, almeno a giudicare dai risultati, l’ultimo impegno dell’anno...