Incidente Mestre, i primi risultati dell’autopsia escluderebbero il malore dell’autista. Feriti: dimesso paziente ucraino di 39 anni

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All’origine dell’incidente di Mestre dello scorso 2 ottobre potrebbe non esserci un malore dell’autista, Alberto Rizzotto. È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia, ma per averne certezza bisognerà attendere l’inizio della prossima settimana, quando sarà svolto un accertamento più approfondito sul cuore dell’autista da parte dei medici incaricati dal PM.

Nell’incidente di Mestre un autobus elettrico è precipitato dal cavalcavia superiore di Marghera fino a schiantarsi al suolo. 20 persone, tutte straniere, che erano a bordo hanno perso la vita. Altre 15 sono invece rimaste ferite, alcune delle quali ancora gravi. A tal proposito, nel pomeriggio di oggi, la Regione Veneto ha diffuso l’ennesimo bollettino sulle loro condizioni di salute.

Negli ospedali del Veneto sono ricoverati 6 pazienti in terapia intensiva, 5 adulti e 1 minore, 3 nei reparti di chirurgia e 1 in neurochirurgia. I feriti ricoverati sono quindi scesi a 10, dopo che oggi è stato dimesso il paziente ucraino di 39 anni ricoverato all’ospedale di Mestre.

“Per un’altra paziente – informa la Regione – è previsto nei prossimi giorni il trasferimento in Germania: si tratta della donna tedesca di 27 anni ricoverata all’ospedale di Mestre. All’ospedale di Padova resta molto critica la situazione della donna spagnola di 52 anni. Nello stesso ospedale è ricoverata anche la bimba ucraina di 4 anni. La sua situazione, seppur critica, viene giudicata stabile. Continua a migliorare la donna ucraina di 29 anni: verrà dimessa nelle prossime ore dalla TI. Per tutti gli altri pazienti, i sanitari segnalano che il decorso sta procedendo regolarmente”.

Per l’incidente di Mestre figurano sul registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale plurimo e lesioni stradali plurime tre persone: l’Ad de La Linea Spa, Massimo Fiorese, il dirigente del Comune di Venezia Roberto Di Bussolo e il funzionario Alberto Cesaro. Sono attese perizie sia sul bus che sul guardrail per fare piena luce su quanto avvenuto quella notte.