I risultati del progetto “Rete di inclusione sociale e territoriale” (Rist) messo in campo nel Vicentino sono stati presentati questa mattina ai partner, alle autorità e alle aziende ospitanti i tirocini al Centro Diocesano Onisto di Vicenza, alla presenza, tra gli altri, del Vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto.
Si è parlato di “una risposta concreta al tema del reinserimento socio-lavorativo e abitativo di persone senza dimora“.
Il progetto Rist nel biennio 2021-2023 ha visto impegnata l’associazione Diakonia onlus e diverse altre realtà del territorio, in una attività di rafforzamento della rete di sostegno alle persone senza fissa dimora, in modo da permettere la loro uscita, in autonomia, dalle strutture di accoglienza.
Il tutto grazie a un contributo di 370.000 euro da parte della Fondazione Cariverona nell’ambito del bando “Azioni di Comunità”. Questo è stato fatto tramite l’avvio di tirocini lavorativi in aziende e cooperative del territorio, che si sono tramutati in buona parte in sbocchi occupazionali, e l’inserimento in appartamenti di semiautonomia.
La rete che ha realizzato il progetto è composta da Aulss 8 Berica e Aulss 7 Pedemontana, Comuni di Vicenza, Bassano del Grappa, Schio e Arzignano, Consorzio Prisma, Cooperativa Pari Passo, Associazione Papa Giovanni XXIII, Cooperativa sociale Cosmo, Cooperativa Samarcanda, Cooperativa sociale Avvenire e Associazione Casa a Colori, cui si aggiungono i nuovi enti divenuti partner di progetto in itinere (Comune di Cassola, Comune di Marostica, Veneto Lavoro e altri ancora), le aziende e le cooperative che hanno ospitato i tirocini, per un totale di 51 partner.
“L’importanza e la peculiarità di questo progetto – ha spiegato Stefano Comparin del servizio-segno Tirocini e Lavoro di Caritas Diocesana Vicentina/Associazione Diakonia onlus, impegnato assieme al Consorzio Prisma nell’orientamento al lavoro e nell’attivazione dei tirocini – sta proprio nell’aver saputo fare rete con un numero molto elevato di attori sociali e di realtà produttive del territorio. Il lavoro di squadra ha permesso di selezionare i beneficiari e di avviare, per ognuno di loro, un progetto personalizzato che tenesse conto delle loro caratteristiche personali, dei loro bisogni e delle loro aspirazioni. È così facendo che si possono ottenere buoni risultati”.
“Ringraziamo la Fondazione Cariverona per il sostegno economico, risultato indispensabile per la buona riuscita del progetto – ha sottolineato il direttore di Caritas Diocesana Vicentina, don Enrico Pajarin –, e tutti i partner che, assieme a noi, hanno creduto in esso. Molte delle persone che sono state accompagnate in questo percorso hanno riacquisito la speranza in loro stesse e nel loro futuro, recuperando l’autonomia che credevano di aver perduto per sempre. È questa la missione quotidiana di Caritas Diocesana Vicentina e Associazione Diakonia onlus e il progetto Rist ne è la sintesi perfetta”.
I risultati del progetto
Complessivamente i beneficiari sono stati 56, individuati principalmente tra gli ospiti delle strutture di accoglienza del Vicentino: Casa San Martino, Albergo Cittadino e Capanna di Betlemme a Vicenza, Casa Bakhita a Schio, Casa Dalli Cani ad Arzignano e Casa San Francesco a Bassano del Grappa.
Tra i 56 beneficiari, le persone per le quali è stato avviato un tirocinio sono state 41. Per 29 di loro, l’esperienza si è poi tramutata nell’inserimento in un contesto occupazionale, tra contratti a tempo indeterminato o determinato o la proroga dei tirocini a carico dell’azienda o della cooperativa ospitante.
Sempre tra i 56 beneficiari, le persone accolte in appartamenti di semiautonomia sono state 45, mentre sono 30 quelle coinvolte nella doppia azione (tirocinio e accoglienza in appartamento di semiautonomia). Un risultato, quest’ultimo, che rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo della sperimentazione indicato nel progetto.
Le persone che successivamente hanno raggiunto un contesto abitativo stabile sono 12, cui si aggiungono 3 persone che hanno trovato una soluzione alloggiativa temporanea presso un alloggio di Diakonia/Caritas, anche grazie al contributo dell’azienda che li ha assunti.
I partner, infine, sono stati coinvolti in 26 incontri organizzativi e in 12 incontri di formazione.